di Federica Mammina
Capita così, d’improvviso, basta uno sguardo, un sorriso, una battuta o una gentilezza e scatta la curiosità per qualcuno. E la voglia di conoscerne i gusti, il vissuto, le ferite e le sfumature del carattere, si accompagna inevitabilmente alla paura di interpretare male, di proiettare sull’altro le nostre aspettative e rimanerne accecati. E così si dice che non sono le parole ad essere indicative, ma i fatti, perché le azioni e i gesti non mentono. Ne siamo sicuri? Non si può mentire con i gesti così come con le parole? Magari non lo si fa nemmeno volontariamente, magari è solo perché così fan tutti, ma anche nelle azioni ci sono convenzioni che possono fuorviare.
Allora a cosa aggrapparsi per capire l’altro? Forse la soluzione è nei desideri che, a differenza dei pensieri e dei gesti che nascono dal cuore e poi spesso vengono mediati dalla ragione, è solo nel cuore che trovano la loro dimora.
“Quando mi veniva voglia di capire qualcuno o me stesso, prendevo in esame non le azioni, nelle quali tutto è convenzione, bensì i desideri. Dimmi cosa vuoi e ti dirò chi sei”
Anton Cechov
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…