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Da ufficio stampa Info Wunderkammer

INAUGURAZIONE RINVIATA A DOMENICA per ‘Un Fiume di Musica 2018’, la rassegna che per tre mesi con AMF – Scuola di Musica Moderna e Wunderkammer, assieme a Un Fiume di Musica Foods, animerà la Darsena con musica, cibo e socialità. L’appuntamento inaugurale si sposta quindi a domenica 6 maggio, dalle ore 19 alle 22 a Wunderkammer (via Darsena 57, Ferrara) con il gruppo Organic Trio, mentre la rassegna proseguirà poi, come di consueto, ogni giovedì sera, allietando il quartiere Giardino di Ferrara con tanta musica ed energia.

Per i mesi di maggio, giugno e luglio ogni giovedì, infatti, a partire dalle ore 19, il tratto di Darsena di fronte Palazzo Savonuzzi tornerà a trasformarsi in una piazza tra terra e acqua, tra Palazzo Savonuzzi e la darsena di San Paolo, grazie a UN FIUME DI MUSICA, il ciclo di aperitivi musicali organizzati dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara nel piazzale di Wunderkammer.

Spetta dunque a Organic Trio inaugurare la nuova stagione di Un Fiume di Musica. Domenica 6 maggio saranno i ritmi jazz e blues a propagarsi dal palco galleggiante con Massimo Mantovani alle tastiere, Roberto Formignani alla chitarra e Roberto Poltronieri alla batteria. Il trio nasce nel 2008 dalla volontà di riportare alla luce le sonorità tipiche jazz-blues degli anni ‘60 e ’70 del secolo scorso, facendo uso di strumenti che hanno reso caratteristico il sound di quel periodo. Al piano “Fender Rhodes” di Massimo Mantovani è affidata anche la parte del basso, che pertanto è assente dalla formazione. Rigorosamente strumentale, il repertorio di Organic Trio è composto sia da brani originali che da classici standard jazz-blues.

Massimo Mantovani è pianista violinista, arrangiatore e compositore, che da anni suona con artisti di livello nazionale e internazionale. Negli ultimi tempi, oltre a dedicarsi all’insegnamento, è membro stabile di diverse formazioni (come Gruppo Candombe e The Bluesmen) con le quali ha partecipato ad autorevoli festival italiani e stranieri e all’incisione di diversi dischi.
Già leader della “Mannish Blues Band” e fondatore della band The Bluesmen, Roberto Formignani vanta collaborazioni con musicisti del panorama internazionale come Andy J. Forest, Willie Murphy, Jerry Dugger, Alan King, Dirk Hamilton. Ha partecipato ad importanti festival in tutta Italia ed è stato dimostratore della ditta di chitarre “National”. Insegna dal 1987 Chitarra Blues alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara, di cui è anche il presidente dal 2000.
Roberto Poltronieri è diplomato in contrabbasso ed è stato fra i fondatori della “Roaring Twenties Jazz Band” e condirettore e chitarrista della “Big Band di Tresigallo”. Ha collaborato in varie occasioni con orchestre sinfoniche e cameristiche e con formazioni jazz (Silvano Salviati, “Doctor Dixie Jazz Band”, Roberto Manuzzi, “Sax Society”, Big band “Giordano Balboni”). Dal 1996 al 2005 è membro stabile del gruppo storico “Equipe 84”. È insegnante di chitarra, pedal steel guitar e contrabbasso alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara.

Riappropriarsi di un luogo, semplicemente vivendolo in senso collettivo. Un Fiume di Musica, infatti, è organizzato in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer (di cui l’Associazione Musicisti di Ferrara fa parte) e anche quest’anno è all’interno del progetto Smart Dock, nell’ambito di ‘Giardino Creativo’ finanziato da Anci. Il progetto Smart Dock sta portando le persone a rivivere la darsena del fiume Volano dopo anni di abbandono, contribuendo così anche alla ridefinizione collettiva dell’identità del quartiere. Centrale in questo processo di riappropriazione di un luogo dimenticato è il ruolo della musica, del cibo e della socialità. Ogni giovedì, dunque, si potrà ascoltare la musica suonata dal vivo dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna, ogni sera un repertorio differente, e si potranno degustare le offerte enogastronomiche coordinate da Ferrara Rooms.

I prossimi appuntamenti per il mese di maggio sono: giovedì 10 con TANGO ENSEMBLE (Nuevo Tango e minimalismo francese) con Ludovico Bignardi alla fisarmonica, Corrado Calessi alle tastiere, Roberto Poltronieri al contrabbasso, Flavio Piscopo alle percussioni e Lele Barbieri alla batteria; giovedì 17 con FUNKY JAZZ CONNECTION (Funky, Jazz, Latin) con Federico Benedetti, sax, Lele Barbieri, batteria, Lorenzo Pieragnoli, chitarra, Andrea Taravelli, basso; giovedì 24 con FOUR GRASS (Country, Bluegrass) con Marco Scabbia voce e chitarra, Roberto Poltronieri banjo chitarra, Davide Zabbari basso acustico, Luca Boaretti banjo mandolino e chitarra; infine giovedì 31 maggio con VIVIANA CORRIERI QUARTET (Pop fusion) con Viviana Corrieri voce, Julie Shepherd viola, Lorenzo Pieragnoli chitarra, Massimo Mantovani tastiere.

Tutte le serate sono a ingresso libero.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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