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FullSizeRender-14“Il capitalismo fine a se stesso è morto. In questo tempo di crisi si deve mettere al centro l’uomo e dall’uomo stesso partire per creare una nuova economia”. E’ che con queste parole che Mauro Giannattasio, segretario generale della Camera di Commercio di Ferrara, apre la conferenza stampa di presentazione del bilancio di sostenibilità della Cooperativa Sociale “Il Germoglio”, tenutasi questa mattina proprio presso la sala conferenza della Camera di Commercio.
La sala è piena di gente e tantissimi sono gli imprenditori presenti. La conferenza stampa, alla quale sono intervenuti Sabrina Scida, presidente della cooperativa, Ruggero Villani, direttore delle Confcooperative Ferrara, il vice sindaco Massimo Maisto, Roberto Ricci Mingani, responsabile dell’Ufficio Qualificazione delle Imprese dell’Emilia Romagna, Paolo Fabbri, presidente della società Punto 3, Gianluca Gardi della cooperativa Il Germoglio e Aldo Modonesi, assessore ai Lavori Pubblici, è stata l’occasione per celebrare i 25 anni di attività della cooperativa Il Germoglio e parlare delle tante attività portate avanti dalla stessa.

riciletta 2Tra le tante spicca Ricicletta, laboratorio di inserimento lavorativo che si occupa di riciclare vecchie biciclette costruendone di nuove con i pezzi di scarto, che ha vinto il premio Responsabilità sociale d’impresa, anno 2016, in considerazione del fatto che, come recita la motivazione: “Il progetto ha saputo raccogliere un patrimonio di cultura e artigianalità locale realizzando una nuova attività imprenditoriale orientata ai valori della mobilità sostenibile e del riuso”.

Il Germoglio costituisce un esempio virtuoso tra le cooperative con i suoi 188 soci dipendenti, regolarmente assunti, di cui ben 141 donne e 47 uomini, e il 72% di lavoratori svantaggiati. Inoltre quasi la metà del fatturato proviene da privati, risultato quasi incredibile in considerazione del fatto che le cooperative di solito lavorano con proventi pubblici.

I temi centrali affrontati durante la conferenza stampa sono stati la responsabilità sociale d’impresa e la sostenibilità come nuovo modello produttivo. Il vice sindaco Maisto ricorda come “Spesso la cooperativa sociale viene vista coma la ruota di scorta dell’economia o come qualcosa di poco trasparente. Invece, dati alla mano, le cooperative sono forme d’impresa che riescono, meglio di tutte, a fronteggiare la crisi economica. Il concetto di sostenibilità, fondante per il Germoglio, deve diventare d’esempio per una città come Ferrara che, puntando sulle sue risorse (turismo e agricoltura tra tutte) può aspirare a diventare esempio del “buon vivere” ”. Nel suo intervento Roberto Ricci Mingani sottolinea come “la responsabilità sociale non significa solo restituire il mal tolto al territorio in cui si opera ma bisogna credere, anche a livello di istituzioni, nella connessione tra impresa e territorio”. La Regione Emilia Romagna promuove la cultura della responsabilità sociale di impresa e l’innovazione responsabile sostenendo economicamente progetti che coinvolgono le imprese di qualunque settore produttivo, le parti sociali e gli enti che operano per la promozione della responsabilità sociale e dell’innovazione sociale.

L’importanza dell’economia cooperativa viene ribadito da Ruggero Villani, direttore delle Confcooperative Ferrara, il quale si dice felice dei risultati conseguiti dal Germoglio che rappresentano “un orgoglio per le Confcooperative. Il modello economico per cui prima si fa economia e poi si pensa al sociale ha fallito. Bisogna unire le due cose ma non per un senso di buonismo ma perchè la cooperativa diventi un modello su cui si basa il sistema economico in tempo di crisi. La società funziona se c’è più diffusione della ricchezza”. Dopo la proiezione di un video che raccoglie le impressioni di chi lavora presso l’officina di Ricicletta e la spiegazione dei dettagli tecnici del bilancio di sostenibilità presentato dal Germoglio e curato dalla società Punto 3, è tempo di formulare dei buoni propositi perchè Ferrara possa davvero rilanciare la propria economia attraverso modelli economici sostenibili. L’assessore Modonesi ricorda i tempi in cui la cooperativa il Germoglio è stata costituita “tempi eroici: io c’ero. Non sono mai mancati entusiasmo e professionalità ma è stata dura”. Anticipa poi che il Germoglio potrebbe occuparsi del recupero delle aree circostanti la stazione ferroviaria, con la creazione di una vera velostazione, e dell’area intorno all’ex teatro Verdi. Nei programmi del Comune poi c’è la creazione di nuove piste ciclabili che possano consentire ai cittadini un sempre maggior utilizzo della bicicletta e agli amanti del turismo su due ruote di trovare una città che possa accontentare le loro richieste a livello di viabilità e strutture ricettive.

Il futuro esige che si parli sempre più di riciclo e sostenibilità economica: il guanto di sfida è lanciato e Ferrara non si tira indietro.

 

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Simona Gautieri

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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