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Da: Yellow Circle

Al Bennet Le Valli di Comacchio la terza edizione dell’iniziativa ‘Natale Solidale’ che coinvolge oltre mille alunni delle scuole del territorio

Le tradizionali palline dell’albero di Natale decorate dai bambini del territorio per sostenere la Croce Rossa Italiana. E’ questo lo spirito che anima la bella iniziativa ‘Natale Solidale’, organizzata dal centro commerciale Le Valli e giunta alla terza edizione. I protagonisti saranno gli oltre mille alunni di tredici scuole del territorio che hanno aderito con entusiasmo al progetto e dovranno decorare con fantasia le palline di polistirolo donate dal Centro per trasformarli in originali addobbi per il grande albero di Natale, alto più di 4,5 metri.
L’obiettivo è decorare il maggior numero di palline da proporre al pubblico che potrà scegliere una o più palline e contribuire con un piccolo gesto solidale. L’intero ricavato del progetto di solidarietà – nel 2015 sono stati raccolti 1.752,00 euro – sarà devoluto alla Croce Rossa di Comacchio. Il Centro commerciale ha già scelto 100 palline già decorate dai bambini raccogliendo i primi 700 euro.
Per riuscire a realizzare molte palline e raccogliere fondi, dal 25 novembre al 24 dicembre, i bambini potranno decorarle anche durante il laboratorio creativo che si terrà nel fine settimana a Le Valli. Il laboratorio rimarrà aperto a tutti i bambini che potranno utilizzare gratuitamente il materiale per decorare messo a disposizione dal Centro nei seguenti giorni: il Venerdì dalle 15 alle 19, Sabato, Domenica e l’8/12 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Solidarietà, creatività e le belle tradizioni del Natale, dunque, per un’iniziativa che punta a stimolare la creatività mantenendo la tradizione dell’albero di Natale e di vuole sensibilizzare i bambini al tema della solidarietà e del volontariato. E la buona volontà dei più piccoli sarà premiata: alle tre classi che avranno realizzato il maggior numero di palline il Centro riconoscerà a ciascuna 400 euro in buoni spesa, utilizzabili presso l’Ipermercato Bennet per l’acquisto di materiale scolastico.

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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