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Brucia al Sindaco Alan Fabbri la sentenza del Tribunale di Ferrara sui buoni spesa.
Il Tribunale, infatti, qualche giorno fa aveva bocciato la delibera approvata dal Comune di Ferrara in “condotta discriminatoria”, ordinando all’amministrazione stessa di riformulare i criteri dell’atto. La decisione era arrivata dopo che ASGI (Associazione degli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e i sindacati avevano presentato ricorso contro l’atto della Giunta guidata da Alan Fabbri. Il principio adottato dal Tribunale era stato che “l’assistenza e la solidarietà sociale devono essere riconosciute non solo al cittadino, ma anche allo straniero”. Il Giudice Mauro Martinelli nella sua ordinanza aveva rilevato che i criteri contenuti nella delibera della Giunta ferrarese sono discriminatori perché “contengono, per gli stranieri extra UE, il requisito del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, anziché i soli requisiti relativi alla condizione di disagio economico e alla domiciliazione nel territorio comunale”.
A fronte di questa ordinanza, cosa fa il sindaco Alan Fabbri? Oltre a dare mandato ai suoi uffici legali per presentare reclamo, attacca i sindacati.
Nel giro di pochi giorni, il Vicesindaco Nicola Lodi e il Sindaco Alan Fabbri si sono scagliati in modo scomposto contro i rappresentanti di alcuni importanti poteri dello Stato: il Prefetto e il Tribunale. Ha dichiarato il Sindaco Fabbri: “Non prendo lezioni di politica dai sindacalisti”. Forse entrambi dovrebbero prendere lezioni di Diritto Costituzionale per imparare come funziona uno Stato di diritto e conoscere cosa prescrive la Costituzione che così recita all’art. 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…”.
E tra questi diritti, come è scritto nella sentenza del Tribunale, c’è prima di tutto il diritto all’alimentazione. Inoltre, è volgare e rozzo l’attacco personale che il Sindaco porta al segretario della Cgil Zagatti al quale esprimiamo la nostra solidarietà.
In queste giornate le due anime della Lega ferrarese, rappresentate da Lodi e da Fabbri, hanno ritrovato l’unità. Ed è unità su alcuni fondamentali che caratterizzano la Lega fin dalle sue origini: arroganza, disprezzo per i valori fondanti della nostra Costituzione, ovvero solidarietà e giustizia sociale.
Siamo preoccupati e proponiamo alla attenzione critica della cittadinanza uno stile di governo che in diversi ambiti si sta muovendo con spirito di divisione, discriminazione, non riconoscimento del pluralismo che caratterizza la vita associativa, politica, culturale e istituzionale della città.
P.S.
Molti lettori hanno chiesto come aderire all’appello. Per farlo, scrivere direttamente a: fiorenzobaratelli28@gmail.com
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