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Creare un pontile a Baura, piccolo e antico paese che si trova a circa otto chilometri dal centro di Ferrara: era questo l’obiettivo di una campagna di finanziamento lanciata dal basso. Lo scopo era quello di poter fare attraccare le imbarcazioni, come quella della Nena, sulla sponda del Po di Volano che costeggia la frazione ed eventualmente di dotare questo spazio di una panchina e una rastrelliera per biciclette.
La campagna di crowdfunding “Un pontile per Baura”, lanciata dall’Associazione Metropoli di Paesaggio ha superato le più rosee aspettative. La richiesta iniziale era di tremila euro per realizzare a Baura il pontile per l’attracco di piccole imbarcazioni, sul modello di quelli realizzati l’anno scorso a Vigarano Pieve e Ferrara. In un paio di settimane la somma è stata raggiunta. L’associazione a quel punto ha chiesto un piccolo sforzo in più: altri mille euro per rendere più accogliente il pontile con gli elementi di arredo (panchina e porta-bici). Pure il nuovo traguardo è stato tagliato e ora, oltre all’attracco dove ci si può sedere e lasciare legata la bicicletta, si punta a inserire anche un punto-luce per le corse serali del battello. C’è tempo fino alla mezzanotte tra domenica 21 e lunedì 22 giugno 2020 per dare questo ulteriore, strategico contributo. L’associazione Metropoli di paesaggio punta a inaugurare così la nuova piccola darsena in settembre 2020.

Baura – attracco fluviale come “esperienza di paesaggio” (foto Metropoli di paesaggio)

L’associazione Metropoli di Paesaggio è stata ideata da un gruppo di soggetti ferraresi (Ami, Sipro, Città della Cultura/Cultura della Città, Icoor) ed è sostenuta fin dal suo inizio dalla Spal, la gloriosa Società Polisportiva Ars et Labor della squadra di calcio che gioca in serie A.

Pontile di Baura (Ferrara)
Transito di una barca sul Po di Volano

Gli obiettivi di Metropoli di Paesaggio sono quelli di rendere possibili e concrete le idee di mobilità sostenibile ovvero dell’opportunità di utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti e differenziati (bici, nave, treno) per arrivare a destinazione viaggiando sia su terra sia su acqua.Ogni progetto passa attraverso una fase sperimentale che coinvolge i cittadini in modo che possano testare in modo diretto le nuove possibilità di spostamento quotidiano, finalizzate a migliorare la qualità della vita di chi abita e lavora sul territorio, ma anche a creare alternative possibili di visita.
Tutte le info e le modalità di contributo alla campagna di finanziamento si trovano sulla pagina www.ideaginger.it/progetti/un-pontile-per-baura.html

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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