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Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

“Ritieni che la riqualificazione area ex Cercom sia utile ?” E’ il primo dei tre quesiti che i circa cinquecento soci di Ascom Comacchio riceveranno nei prossimi giorni sia via mail che telefono. Durante il tradizionale pranzo di Natale – oggi (12/12) al prestigioso istituto alberghiero Remo Brindisi agli Estensi – è stata lanciata la proposta da Gianfranco Vitali presidente della delegazione di Comacchio dall’associazione di categoria di riferimento del Terziario “per fare il punto sulla possibilità di recupero dell’area industriale ex Cercom. Insomma per avere il polso della situazione” ha spiegato Vitali. Un progetto che da settimane ha sviluppato un ampio dibattito coinvolgendo le forze politiche, le associazioni, i movimenti ambientalisti nella città del Trepponti.
Le altre domande saranno: “Pensi che il futuro insediamento possa comportare rischi sul piano ambientale e della salute (ad esempio congestione traffico…) ed ancora “Consideri che un rischio ambientale (anche moderato) possa impattare negativamente sulla cartolina della nostra Costa, del Delta ed in generale sul nostro Turismo ?”. Interrogativi “importanti” ai quali rispondere con un semplice si o no per chiarire – almeno in modo indicativo – quali sono le riflessioni delle imprese del territorio.
Un’occasione per per fare il bilancio della stagione: “Dobbiamo tenere la posizione e migliorare sempre più la nostra offerta e la nostra accoglienza in una stagione che deve essere sempre più lunga” ha commentato Vitali che ha ringraziato il Comune per i segnali di attenzione chiedendo nel contempo poi un impegno pressante per favorire il lavoro giovanile sulla costa.
All’appuntamento ormai una vera tradizione erano presenti oltre al direttore generale di Ascom, Davide Urban che ha tracciato un bilancio dei “Tantissimi eventi, da Comacchio by Night a Natal’è Comacchio, dai progetti sociali a quelli di accessibilità”. Presente una pattuglia di assessori comunali con Riccardo Pattuelli (Turismo), Robert Bellotti (Attività Produttive) e Maria Chiara Cavalieri (Scuola).
Proprio a Pattuelli il compito di fornire le rassicurazioni dell’ente pubblico: “Confermiamo, d’intesa con la Regione, il nostro impegno nella promozione e nella ricerca di nuovi mercati turistici(ad esempio dei Paesi dell’Est). Vogliamo lavorare sempre più su Delta e sugli eventi fuori stagione. Così come stiamo lavorando sull’arredo urbano, sul verde. In definitiva lavorando di pari passo turismo e riqualificazione” mentre l’assessore Bellotti ha difeso l’ipotesi della riqualificazione dell’area ex Cercom in vista di uno sviluppo occupazionale.
Un’occasione conviviale per fare il punto sul futuro del territorio per il 2019 e nell’occasione per presentare l’edizione riveduta aggiornate ed ampliata di un testo “must” dell’enogastronomia di Ferrara e Provincia dal titolo “Ristoranti, Caffè, Osterie ed Alberghi di un Tempo”a cura dello studioso Marco Nonato (dentista ma con il pallino delle ricerche tra storia, motori e gastronomia). Un viaggio curioso ed affascinante tra aneddoti ed episodi che coinvolgono vecchie osterie poi divenuti ristoranti della costa, e poi balere e ritrovi dagli anni ’50 del secolo scorso fino ad oggi: un viaggio alla (ri)scoperta della ristorazione, dalla Capanna di Eraclio ad Aroldo dal Pacifico, al Vasco e Giulio, al Cantinon ed alla Barcaccia solo per citarne alcuni.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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