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Da: Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Si rinnova il rapporto tra i Lego e Ferrara. Giunge alla sesta edizione, ‘Una città a mattoncini’, la manifestazione organizzata da Ascom Confcommercio – con il patrocino del Comune -per unire alla meraviglia del gioco di costruzioni la valorizzazione di luoghi meno praticati del centro storico: dopo gli imbarcaderi del Castello (2014 e 2015), l’antico palazzo della Racchetta (2016 e 2017), e l’elegante palazzo Ex Borsa (2018), quest’anno dal 30 al 31 marzo i mattoncini danesi trovano casa nell’imponente e da poco restaurato palazzo Gulinelli – Canonici Mattei di corso Ercole I d’Este 15. Il piano terra dell’edificio, da settembre sede della scuola bilingue Smiling International, sarà visitabile per gli appassionati sia di giochi sia di arte e storia. Allo stesso tempo, con un occhio a soffitti e pareti e un altro all’esposizione, i visitatori potranno godersi gli ottocenteschi ambienti impreziositi da stucchi e boiserie in legno, o l’atrio in cui Vittorio De Sica girò alcune scene de ‘Il Giardino dei Finzi Contini’, e insieme stupirsi dell’allestimento curato dai “costruttori” dell’associazione Aemilia Bricks. Tra i pezzi in mostra, un grande villaggio con centinaia di dettagli e giostre in movimento, diorami meccanici che, azionati dai loro autori, interagiranno con i più piccoli, e per i ferraresi tifosi la riproduzione dello stadio Mazza in scala 1:100 concessa dalla Spal ed opera del gruppo Brickpatici. Tra le altre novità, affianco alla consueta area vendita affidata a Giocheria, ci sarà una zona per il gioco dei bambini non solo libero ma anche organizzato: forniti di basi e mattoncini, potranno rincorrere il proprio immaginario svagandosi nelle riproduzioni a mosaico di personaggi famosi di fumetti e cartoni. “Rinnoviamo quella che ormai è una piacevole e consolidata tradizione della città – commenta Davide Urban, direttore generale di Ascom Confcommercio -: un grande evento che coinvolge davvero tutti, grandi e piccoli, e che permette anche di conoscere più da vicino alcuni luoghi di prestigio ma meno noti del centro storico. Quest’anno siamo nella via più bella d’Europa, a pochi passi tra l’altro dalla mostra di palazzo dei Diamanti”. E proprio grazie al progetto ‘Boldini & the City’, collegato all’evento sul grande ritrattista ferrarese, sarà possibile accedere a prezzo ridotto ai Diamanti per coloro che acquisteranno i Lego in vendita durante ‘Una città a mattoncini’, così come ricevere uno sconto sui giocattoli per chi avrà ammirato ‘Boldini e la moda’. Palazzo Gulinelli, realizzato nel XIX secolo su una dimora presistente, è stato tra l’altro testimone degli albori della Bugatti, avvenendovi un incontro nell’estate del 1900 tra Ettore Bugatti e il conte Gulinelli, da cui prese corpo il progetto di costituire il mitico marchio automobilistico. Le conclusioni nelle parole dell’assessore al Commercio Roberto Serra: “Una manifestazione inserita a pieno titolo nel programma degli eventi cittadini. Un richiamo per gli adulti e per i bambini. La cornice dello splendido Palazzo Canonici recentemente ristrutturato sulla via Ercole d’ Este quale sede, certamente da ulteriormente valore . Gli appassionati Lego avranno tutto il tempo poi per lo shopping cittadino. Ringrazio Ascom quale partner e parte attiva”

L’ingresso a ‘Una città a mattoncini’ – che vede il concorso ed il sostegno di Ferrara Incoming ed Ascom Servizi CAT – è ad offerta libera con orario continuato (sabato 30 marzo dalle 10.30 alle 19 e domenica 31 marzo dalle 10.30 alle 18.30).

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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