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da: organizzatori

Apprendiamo con immenso piacere che il Comune di Ferrara è entrato nella rete SIT ( sistema interconnesso trapianti ) che comporta la possibilità per i cittadini di esprimere il proprio consenso o diniego alla donazione degli organi e dei tessuti al momento del rinnovo o del rilascio della carta d’identità.
Al cittadino verrà chiesto, dagli operatori dell’ufficio anagrafe, se intendono dichiarare la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti e, in caso positivo, si entra direttamente nel Sistema Informativo Trapianti, consultabile 24 ore su 24 dai medici del coordinamento.
Leggiamo e vediamo su stampa e tv locali che nei giorni scorsi l’iniziativa è stata presentata con grande risalto alla presenza di assessori, direttori sanitari e responsabili Aido.
L’iniziativa viene presentata come frutto della collaborazione tra i due assessorati coinvolti, Sapigni (sanita )e Merli (servizi demografici), omettendo completamente dal citare la vera fonte cioè la mozione del M5S presentata dalla capogruppo Ilaria Morghen nel novembre 2014 (P.G.108099) “mozione per indicazione assenso alla donazione di orgni sulla carta d’identità” discussa e approvata dal Consiglio all’unanimità.
Premesso che il M5S lavora per promuovere iniziative e azioni politiche volte a migliorare le scelte amministrative e a bloccare quelle che rispondono a logiche diverse dal perseguimento del bene per i cittadini e che quindi il raggiungimento dell’obbiettivo viene prima di ogni cosa, è pur vero, tuttavia, che ignorare in maniera sistematica e mirata nell’informazione il ruolo determinante che sempre più spesso il M5S ha in diverse iniziative a tutela della comunità,è un giochetto politico un po’ subdolo e grottesco.
Oltre a questa sulla donazione organi in anagrafe, esiste ormai un lungo elenco di cappelli messi in testa alle iniziative del M5S accolte e applicate (sicurezza nei parcheggi, microcredito, rischio trivellazioni, slot machines e ludopatia) da parte della maggioranza e questa breve nota ha il solo scopo di promuovere la trasparenza dell’informazione, elemento guida dell’agire politico e civico del M5S.
Quindi, per amore di verità, si spieghi che collaborazione e convergenza su giuste battaglie a vantaggio della comunità aumenta il livello qualitativo della politica, infondendo in essa Etica e accorcia la distanza tra questa e i cittadini.

Movimento 5 stelle Ferrara-Grilli Estensi

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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