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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Lo sport e la musica sono linguaggi universali, ma sono anche strumenti di aggregazione oltre tutti i confini ed è proprio con lo scopo di unire giovani di nazionalità differenti che, giovedì 19 marzo si disputerà, alle ore 15:30 nel campo sportivo “Raibosola”, una partita di calcio tra giovani sportivi comacchiesi e stranieri.

“Oltre i confini” è il nome dell’iniziativa di grande valenza simbolica, promossa in concomitanza con la settimana mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali. Gli Assessorati alla Pubblica Istruzione e ai Servizi Sociali, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali, con la Regione Emilia Romagna, con la Cooperativa Sociale Camelot – Officine Cooperative , ed infine con l’ASP di Ferrara, la Polisportiva Magnavacca e con i Giovani Rossoblu, organizza pertanto una partita di calcio, simbolo di unione, ma anche di lotta contro i pregiudizi verso la straniero, allo scopo di diffondere un messaggio di amicizia tra i popoli, in nome del linguaggio universale dello sport.

La partita di calcio, ad ingresso libero, che sarà posticipata in caso di maltempo a giovedì 26 marzo, vedrà in campo dunque i giovani delle associazioni dilettantistiche sportive locali e quelli richiedenti asilo politico presenti sul territorio. Porteranno il saluto dell’Amministrazione Comunale il Sindaco Marco Fabbri, l’Assessore alle Politiche Sociali Sergio Provasi e l’Assessore alle Politiche Giovanili Alice Carli. L’evento è frutto della collaborazione dei vari attori e del mondo del volontariato e si inserisce a pieno titolo tra gli eventi sul territorio relativi alla settimana mondiale per l’eliminazione della discriminazioni razziali, come momento vivo, altamente partecipativo, soprattutto per la comunità, volto ad affrontare con maggiore consapevolezza il mondo di oggi.

Anna Occhi, coordinatrice di Camelot con i colleghi Leonardo Scarpa, Aurora Abbondanti e Guendalina Mantovani, promotori dell’evento sportivo, sono stati accolti ieri pomeriggio dalla Giunta Comunale, per la presentazione ufficiale del progetto, che si avvale del prezioso sostegno di altri giovani, tra i quali il video-maker Maurizio Cinti, curatore del video che sarà realizzato in campo con i giocatori e di Andrea Felletti e Felice Costanza del gruppo Facebook “Torretta”, pure loro impegnati a dar voce a chi vive sul territorio attraverso inchieste, che spaziano su temi di attualità, particolarmente cari alla popolazione locale.

Vi attendiamo numerosi sugli spalti del campo sportivo “Raibosola” per assistere alla partita “Oltre i confini”. Per informazioni: Ufficio Pubblica Istruzione -Dott.ssa Giorgia Mezzogori (al centro in foto con gli altri giovani), tel. 0533/318703 ed email: giorgia.mezzogori@comune.comacchio.fe.it

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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