Skip to main content

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Nuovo appuntamento domani, giovedì 16 gennaio, alle ore 16.30 con Anatomie della Mente. Conferenze dei Giovedì di Psicologia, che per il settimo anno calca le scene del Teatro Anatomico e della Sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea, (via Scienze, 17).

“Una Voce Poco Fa. Vita, Arte e Amori nella vita tormentata di Maria Callas”. E’ questo il titolo del secondo appuntamento che vedrà come relatore Stefano Caracciolo, Professore Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara e organizzatore dell’iniziativa.

Come anticipa il Prof. Caracciolo… “Poco più di trenta anni dalla sua morte, avvenuta nella sua casa di Parigi dove si era ritirata, ormai senza voce, e in circostanze poco chiare, non sono bastati ad offuscare la fama ed il ricordo dell’ultima vera grande diva della musica lirica, inseguita da paparazzi in tutto il mondo, greca di origine, statunitense di nascita, italiana d’adozione: Maria Callas (1923-1977). Sposata con un industriale veneto, poi abbandonato per il miliardario e armatore greco Aristotele Onassis in una love story che ha fatto letteralmente impazzire il mondo, a sua volta abbandonata da Onassis, convolato a nuove nozze con Jacqueline Kennedy, negli ultimi anni della sua vita ha disperatamente tentato di sopravvivere a se stessa e al suo dolore, tentando una rentrée canora, dandosi al cinema nella Medea di Pier Paolo Pasolini, cui era legata da affettuosa amicizia, dopo la sua morte smettendo, alla fine, di lottare. Ma chi può dire davvero di conoscere la sua arte, la sua vita, le sue sofferenze dopo decine e decine di biografie non autorizzate? Quale fra le tante è la vera Maria Cecilia Kalogeròpoulos (questo il suo vero nome) e quale la celebre Diva, la “Signora”, come veniva chiamata in italiano in tutto il mondo? Che rapporto nella sua personalità fra le sue due “anime”, così diverse e così difficili da far convivere? Perché un rapporto di amore-odio con la madre ed un intenso ma difficile affetto per il padre, e per tutte le figure maschili della sua vita? Con quali inenarrabili sofferenze è riuscita a costruire, a prezzi altissimi, la sua elegante figura con cui si esibiva a teatro e nel jet-set, partendo da una adolescente “dalle grandi orecchie a sventola, il naso pronunciato e venti chili di troppo”, come la definivano le sue coetanee nella New York prima della guerra? Come spiegare i cali repentini di peso, le metamorfosi della sua voce prima incredibile e meravigliosa, fino al 1960, e poi sempre più affaticata e stentata negli acuti? E quali reazioni psicologiche dietro alle vicissitudini d’arte e d’amore del suo mezzo secolo di vita tormentata? Giovedì16 gennaio alla Biblioteca Ariostea: volti e immagini della vita di Maria Callas e una ricostruzione di una personalità complessa ma ricchissima. E soprattutto tanta musica”.

tag:

UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it