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Da: Istituto Comprensivo 2
I ragazzi delle classi terze Boiardo, subito dopo la grande mobilitazione mondiale dei giovani a difesa dell’ambiente, hanno partecipato martedì 19 marzo all’iniziativa “Un’ecologia per l’uomo”, promossa dalla docente Clara Andreasi.
Hanno potuto vedere direttamente il livello di degrado ambientale di parecchie parti del pianeta, grazie alle immagini di Dario Nardi, il biologo marino che ha già compiuto un giro in sudamerica di 5.000 km con una bicicletta di bambù documentando anche con filmati, nel progetto “Ocean Traceless”, l’entità dei danni che può fare l’abbandono della plastica nell’ambiente.
Ciò che ha colpito è la sensibilità di Nardi che nella sua attività ha documentato oltre ai segni del degrado, anche il disagio delle persone che lo subiscono e le ripercussioni sulla qualità della vita dei poveri del pianeta, come ha evidenziato anche Don Massimo Manservigi nel suo intervento.
Il sacerdote che unisce l’attività pastorale con quella di regista e di giornalista, in questa circostanza ha mostrato quanto l’enciclica di Papa Francesco “Laudato sii” abbia dato ragioni contemporaneamente umane e religiose alla difesa dell’ambiente. E questo è possibile anche attraverso una corretta comunicazione che non metta censure all’informazione. “Proteggere il Creato per difendere l’uomo” potrebbe essere la sintesi, il punto di incontro dell’impegno civile con quello religioso.
E mentre Dario Nardi, in continuità con le esperienze precedenti, si prepara ad un nuovo viaggio del progetto “H2oPLANET”, per sensibilizzare il pianeta sul problema dell’inquinamento delle acque, tutti i ragazzi della Boiardo hanno recepito con grande attenzione e coinvolgimento le sfide per il rispetto dell’ambiente a cui sono stati messi di fronte.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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