Skip to main content

Da: Ufficio Stampa Unife

Unife celebra il Giorno della Memoria 2021 con il seminario online

“From East West Street to The Ratline, from Hans Frank to Lea Meriggi”

Giovedì 21 gennaio alle ore 15.30

Per continuare a ricordare e mai dimenticare, anche quest’anno l’Università di Ferrara celebra il Giorno della Memoria, con il seminario online “From East West Street to The Ratline, from Hans Frank to Lea Meriggi”, in programma giovedì 21 gennaio alle ore 15.30.

L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza e dal Centro Studi giuridici europei sulla grande criminalità – Macrocrimes di Unife, in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, l’Istituto di Storia Contemporanea e la Comunità Ebraica di Ferrara.

L’evento Unife apre il cartellone delle celebrazioni ferraresi in occasione del Giorno della Memoria coordinate dal Comitato Provinciale 27 gennaio Ferrara, che quest’anno ha voluto dedicare il programma ai testimoni del futuro, le giovani generazioni a cui la Senatrice Liliana Segre ha passato il testimone di custodi della memoria.

L’evento, introdotto dal Professor Daniele Negri, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e coordinato dal Professor Baldassare Pastore, Ordinario di Filosofia del diritto dello stesso Dipartimento, sarà incentrato sul dialogo tra i Professori Philippe Sands della Facoltà di Legge dello University College London e Serena Forlati, Ordinaria di Diritto internazionale del Dipartimento di Giurisprudenza di Unife e Direttrice del Centro Macrocrimes .

Il Professor Sands, noto studioso di Diritto internazionale, è autore dei volumi “East West Street” (trad. it. La strada verso est, Guanda 2017) e “The Ratline”, che presenterà nel corso del seminario. Il primo volume è un capolavoro della letteratura storica contemporanea che ripercorre, attraverso la storia familiare dell’autore e dei giuristi Raphael Lemkin e Hersch Lauterpacht, le infauste vicende dell’epoca nazista – in particolare quelle relative ad Hans Frank, ministro del Reich e governatore della Polonia durante l’occupazione nazista nella seconda guerra mondiale, condannato alla pena capitale per crimini contro l’umanità al processo di Norimberga – e il percorso di affermazione, nel diritto internazionale, dei concetti di “crimini contro l’umanità” e “genocidio”. Il secondo volume, di cui sta per essere pubblicata la traduzione italiana, è invece incentrato sulla figura del gerarca nazista Otto von Wächter e sulla sua fuga in Italia negli anni immediatamente successivi al conflitto.

Il Giorno della Memoria sarà quest’anno anche l’occasione per riflettere su fatti che hanno direttamente coinvolto l’Ateneo ferrarese e la sua Facoltà di Giurisprudenza, che nel 1943 deliberò l’attribuzione di una Laurea Honoris Causa (mai effettivamente conferita) ad Hans Frank. Figura chiave a questo riguardo fu Lea Meriggi, prima donna titolare di cattedra di Diritto internazionale in Italia, ed una delle più ferventi sostenitrici del regime fascista tra gli accademici italiani.

“Proseguendo una tradizione ormai consolidata” – afferma il Professor Pastore – l’Università di Ferrara e il Dipartimento di Giurisprudenza celebrano il Giorno della Memoria con un’iniziativa di grande spessore culturale. Continua così l’impegno a riflettere sul dovere di ricordare, mantenendo fermo lo sguardo di fronte alla storia. Non possiamo non considerare che la memoria si basa su un’etica della responsabilità legata alla vigilanza e alla consapevolezza dell’attualità degli interrogativi che la Shoah ci prospetta”.

“Sono davvero onorata della presenza del Prof. Sands nella nostra Università in questa particolare occasione – aggiunge la Professoressa Forlati – Il suo libro “La strada verso est” è stato indirettamente all’origine della mia ricerca sulla storia personale e accademica di Lea Meriggi, che discuterò durante l’incontro e che ha avuto degli esiti in parte inattesi. Mi auguro che l’evento possa essere l’occasione per una riflessione sulle responsabilità del nostro Ateneo e sul miglior modo per assolvere il dovere della memoria”.

L’iniziativa si svolgerà con modalità a distanza con traduzione simultanea in italiano.

Ulteriori informazioni sull’evento e sulle modalità di iscrizione obbligatoria sono disponibili nel sito www.macrocrimes.eu.

tag:

UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it