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Da: Università degli Studi di Ferrara – Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale

Sabato 15 dicembre dalle ore 9, nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza, in corso Ercole d’Este, 37 si terrà il convegno La Riforma psichiatrica 40 anni dopo: Esperienze a confronto.

“Si tratta di un evento significativo per tutta la città” – spiega il Prof. Luigi Grassi, organizzatore e responsabile scientifico dell’iniziativa della giornata. “Sarà una importante occasione di riflessione sul tema della salute mentale e della psichiatria e per approfondire il ruolo svolto dalla città di Ferrara a partire dagli inizi degli anni ’70 nell’ambito dei cambiamenti della imminente riforma psichiatrica su cui in quegli anni alcune realtà pilota Italiane, tra cui Ferrara, si stavano muovendo per il recupero della dignità della persona ammalata di mente e la trasformazione della organizzazione dei servizi di assistenza psichiatrica. Presenteremo la storia della psichiatria e della sua espressione nel contesto assistenziale e sociale di Ferrara, nonché una ricognizione storico-istituzionale e un primo studio dei documenti dell’ex Ospedale Psichiatrico che l’Archivio di Stato di Ferrara conserva”.

Una Tavola Rotonda moderata da Dalia Bighinati, sarà dedicata ai temi chiave della psichiatria nei periodi storici post-riforma, in particolare, dal 1978 ad oggi, con il coinvolgimento di coloro che, succedutisi nel tempo, hanno diretto i servizi di salute mentale fino al dipartimento integrato di salute mentale e dipendenze patologiche, in un contesto organizzativo aziendale e universitario. Gli interventi saranno intervallati da letture di lettere scritte dalle persone ricoverate in ospedale psichiatrico, conservate in Archivio di Stato, come testimonianza delle storie e dei vissuti di malattia dell’epoca pre-riforma.

Verrà proiettato il documentario “Cristina, il racconto di una malattia” tratto dal libro “Non spegnere la luce – Viaggio introspettivo in una psicosi”, di Cristina Marcato e che ha partecipato a diverse manifestazioni pubbliche, incluso il Festival del Cinema di Venezia e il più recente congresso della Società Italiana di Psichiatria,

L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico-Specialistiche universitario e del Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche aziendale, con la partecipazione dell’Archivio di Stato di Ferrara e l’Istituto di Storia Contemporanea.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
direttore responsabile


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