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da: UDI Ferrara

L’UDI-Unione Donne in Italia esprime orrore, dolore, indignazione per i numerosi attacchi terroristici che stanno insanguinando tante parti del mondo. Ogni volta ci sentiamo profondamente vicine a tutte le persone colpite e in questo momento alle donne e agli uomini francesi colpiti in modo tanto vigliacco, al loro dolore, alle loro paure, al loro coraggio.
Sono molti anni che denunciamo ogni forma di fondamentalismo, a partire da quello sessista che conosciamo molto bene e contrastiamo quotidianamente e l’Isis è una realtà bellicista, totalitaria e fondamentalista come ben sanno le donne dei territori occupati e le donne curde in particolare che si battono con tanto coraggio. Il rischio di fondamentalismo si annida in ogni fede religiosa perché ciascuna di esse si basa sul possesso esclusivo della verità e l’infedele o il presunto tale diventa nemico da abbattere in quanto nemico di dio perchè si è convinti di agire in suo nome. Ma quale dio può rappresentare chi provoca tanta devastazione quale paradiso attende chi si macchia di crimini tanto efferati? Nessun dio può mai accogliere chi uccide, tortura, umilia persone inermi. Solo uomini blasfemi e ignoranti possono concepirlo!
Ma il fanatismo religioso viene alimentato e strumentalizzato da chi lotta per il potere, per cambiare le cose a suo vantaggio e utilizza i conflitti, le divisioni esistenti per raggiungere con la violenza e le armi i suoi scopi non dichiarati e ingiustizie, povertà e ignoranza sono terreno fertile per una fede intesa in maniera totalizzante e cieca anche nelle nostre società.
E’ qui che occorrono politica lungimirante e diplomazia perché si possa evitare la guerra come unica risposta. L’Europa deve capire che oggi non può essere solo quella dei mercati, ma deve diventare soggetto politico e diplomatico a tutto campo, in grado di governare questo presente impazzito tra emigrazione di massa a causa di troppe guerre di cui l’occidente non è innocente, di povertà e terrorismo diffuso.
A nulla servono i fili spinati e le chiusure egoistiche, i problemi vanno risolti alla radice. La lotta alla povertà e ovunque l’impegno per la costruzione di pratiche democratiche sono gli anticorpi più efficaci per una soluzione pacifica dei conflitti e delle criticità.
Siamo donne che amano la pace, cittadine che credono fermamente che si possa vivere senza violenza, abbiamo lavorato tanto e lottato per questo: come Associazione siamo nate 70 anni fa, dopo la lotta al nazifascismo, su questi valori fondanti. Non possiamo riconoscerci in governi impegnati solo a respingere e fare affari, governi che non proibiscono, con le debite sanzioni economiche e penali, la vendita di armi ai paesi in mano a dittatori e terroristi, che non sanno usare come priorità la diplomazia come pratica di incontro e riconoscimento reciproco. Ci aspettiamo dal governo e dal Parlamento italiano gesti e risoluzioni che sappiano rispondere in modo adeguato alle sfide difficili che abbiamo di fronte.
UDI Ferrara, 17 novembre 2015

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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