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Ufficio Stampa Pro Format Comunicazione.

Le Associazioni chiedono chiarezza alle Istituzioni per rassicurare i pazienti.

Roma, 16 marzo 2021 – L’Onorevole Vanessa Cattoi, membro dell’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, ha presentato una interrogazione a risposta scritta indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero della Salute sul tema delle vaccinazioni anti-Covid-19 dei pazienti oncologici ed oncoematologici, per chiedere al Governo quali siano le attendibili previsioni sulle tempistiche di vaccinazione dei pazienti oncologici ed oncoematologici in situazione vulnerabile, con particolare riguardo ai tumori ematologici e a quelli del distretto toracico, come il tumore del polmone.

L’iniziativa nasce dalle criticità evidenziate sul territorio dalle 36 associazioni di pazienti oncologici e oncoematologici del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” che hanno riscontrato ritardi nella vaccinazione delle persone con diagnosi di tumore; alla luce della sospensione precauzionale del vaccino AstraZeneca da parte di AIFA, le associazioni chiedono chiarezza per rassicurare i pazienti.

Abbiamo raccolto diverse segnalazioni di disorganizzazione e assenza di percorsi preferenziali per quanto riguarda la somministrazione di vaccini anti-Covid ai pazienti oncologici e oncoematologici – commenta Annamaria Mancuso, Presidente Salute Donna Onlus e coordinatrice del Gruppo –pazienti fragili, con difese immunitarie molto basse, che rischiano conseguenze importanti con un eventuale contagio e per i quali la vaccinazione dovrebbe essere prioritaria. La situazione riscontrata in molte regioni è invece di grande confusione, con molti pazienti, anche gravi, ancora non vaccinati e soprattutto con forti disparità tra una regione e l’altra: riteniamo che sia urgente riorganizzare e rafforzare le vaccinazioni per tutti i pazienti con diagnosi di tumore, su tutto il territorio nazionale. Abbiamo fiducia nelle decisioni delle Istituzioni ma chiediamo che si faccia quanto prima chiarezza per rassicurare i pazienti oncologici e oncoematologici sulle vaccinazioni anti-Covid-19, di fondamentale importanza per tutelare la loro salute”.

Il tasso di mortalità per Covid-19 nei pazienti con cancro è estremamente alto, con un rischio ancora più elevato tra i pazienti con neoplasie ematologiche e con tumori del distretto toracico. Secondo lo studio multicentrico internazionale Teravolt, nei pazienti affetti da tumore maligno del distretto toracico l’infezione da SARS-CoV2 comporta un tasso di mortalità del 33%. Nei pazienti anziani, fumatori o in stadi più avanzati, trattati con la chemioterapia, sembrerebbe esserci un rischio di mortalità ancora più elevato, a causa degli effetti immunosoppressivi della chemioterapia stessa.

L’ESMO, società scientifica internazionale che riunisce 25.000 oncologi, ha lanciato una call to action diretta agli Stati membri dell’Unione Europea, affinché accolgano le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e diano priorità nei rispettivi programmi di vaccinazione ai malati oncologici, in particolare ai pazienti con neoplasia toracica.

 

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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