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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Domenica 23 novembre 2014, dalle 7 alle 23, in Emilia-Romagna si vota per eleggere l’Assemblea legislativa e il Presidente della Giunta della Regione. L’Emilia-Romagna ha da poco una nuova legge elettorale, la numero 21 del 23 luglio 2014 (Norme per l’elezione dell’Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta regionale). L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna è composta da 50 tra consigliere e consiglieri, compresi la Presidente o il Presidente della Giunta regionale e la candidata o il candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore alla o al Presidente eletto (art. 29 dello Statuto e art.1 della L.R. 21/2014).
– 40 seggi sono assegnati con criterio proporzionale sulla base di liste circoscrizionali concorrenti (le circoscrizioni coincidono con i territori delle Province) con riparto nelle singole circoscrizioni e recupero dei resti nel collegio unico regionale
– 9 seggi sono assegnati con sistema maggioritario a candidate e candidati concorrenti nelle liste circoscrizionali in base ai voti conseguiti dalle coalizioni o gruppi di liste collegati ai candidati alla carica di Presidente;
– 1 seggio è riservato alla candidata o al candidato alla carica di Presidente proclamato eletto.
 Come si vota
Ci sarà un’unica scheda sulla quale esprimere sia il voto per la candidata o il candidato Presidente, sia il voto per le liste concorrenti.
Si può esprimere il voto per una candidata o un candidato Presidente e per una lista collegata.
Se si esprime solo il voto a una lista, questo si estende automaticamente anche alla candidata o candidato Presidente collegati.
Si può esprime anche solo il voto a una candidata o candidato Presidente e a nessuna lista.
Si può anche votare per una lista e per una candidata o candidato Presidente non collegati (c.d. voto disgiunto).
Si possono esprimere uno o due voti di preferenza per i candidati nella medesima lista. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Le operazioni di spoglio e scrutinio delle schede hanno inizio dopo la chiusura delle
Settore 2 – Affari Generali, Pubblica Istruzione, Personale, Contenzioso e Assicurazioni Piazza Folegatti 15 – 44022 Comacchio (FE)
0533/310111 0533/310269
P.IVA: 00342190386 C.F.: 82000590388
Sito internet: www.comune.comacchio.fe.it
Email: urp@comune.comacchio.fe.it
Pec: comune.comacchio@cert.comune.comacchio.fe.it


COMUNE DI COMACCHIO
Provincia di Ferrara
Servizio Elettorale
operazioni di voto.
L’articolo 11 della legge regionale n. 21 del 2014 stabilisce che non sono ammesse all’assegnazione dei seggi le liste circoscrizionali il cui gruppo abbia ottenuto, nell’intera regione, meno del 3% dei voti validi, se non collegato a una candidata o candidato Presidente che ha ottenuto almeno il 5% dei voti nella relativa elezione.
 SI VOTA SOLO LA DOMENICA
domenica 23 novembre dalle ore 7 alle ore 23
Votano tutti gli elettori italiani maggiorenni alla data del 23 novembre 2014.
L’Ufficio Elettorale del Comune è a disposizione per informazioni sugli argomenti che riguardano la consultazione. Si trova in Piazza Folegatti, 15 e può essere contattato sia telefonicamente che per fax o e-mail:
Tel. 0533/310109 fax 0533/310103
e-mail: elettorale@comune.comacchio.fe.it
Posta Certificata: comune.comacchio@cert.comune.comacchio.fe.it
 Orari di apertura al pubblico: Dal lunedì al sabato, dalle 8,30 alle 13,30
 TESSERA ELETTORALE
Gli elettori sono invitati a voler verificare sin d’ora se sono in possesso di tale documento e, in mancanza, possono richiedere il rilascio di una nuova tessera o di un duplicato presso l’Ufficio Elettorale.
 ORARIO NEI 2 GIORNI PRECEDENTI LE ELEZIONI
Venerdì 21 novembre dalle 8.00 alle 18
Sabato 22 novembre dalle 8.00 alle 18
Domenica 23 novembre dalle 7.00 alle 23.00 per tutta la durata delle operazioni di voto
Settore 2 – Affari Generali, Pubblica Istruzione, Personale, Contenzioso e Assicurazioni Piazza Folegatti 15 – 44022 Comacchio (FE)
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Provincia di Ferrara
Servizio Elettorale
Cosa fare in caso di:
MANCATA CONSEGNA della tessera: è stata inviata una lettera con invito a presentarsi direttamente al ritiro presso l’ufficio elettorale. Si ricorda che in caso di nuova iscrizione occorre consegnare la vecchia tessera rilasciata dal precedente comune di residenza.
SMARRIMENTO o FURTO della tessera: il duplicato viene rilasciato dall’ufficio elettorale su domanda del titolare, corredata da una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante il furto o lo smarrimento che viene compilata presso l’ufficio elettorale.
DETERIORAMENTO della tessera: quando la tessera elettorale è inutilizzabile a causa del deterioramento, il titolare deve presentare domanda all’ufficio elettorale, che rilascia un duplicato e ritira l’originale deteriorato. TRASFERIMENTO di residenza: il nuovo Comune di residenza consegna al titolare una nuova tessera elettorale e ritira quella rilasciata dal Comune di precedente residenza. In caso di trasferimento di residenza all’interno del territorio comunale che comporti il cambio del seggio di votazione, l’elettore riceve un’etichetta da applicare sulla tessera con l’indicazione del nuovo indirizzo e del nuovo seggio dove recarsi a votare.
ESAURIMENTO DEGLI SPAZI DISPONIBILI: se gli spazi per l’apposizione del timbro di avvenuta votazione sono esauriti occorre rivolgersi all’ufficio elettorale che provvederà a rilasciare una nuova tessera.
ATTENZIONE: se l’interessato non può presentarsi personalmente all’ufficio può farlo un famigliare con la fotocopia di un documento del diretto interessato.
Nel caso invece si presenti una persona estranea alla famiglia, occorre un’apposita delega con allegata copia del documento di identità.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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