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da: ufficio stampa Tper

Da lunedì prossimo, 23 marzo, utilizzare i bus e i treni Tper potrà rivelarsi particolarmente “vincente”. Non solo perché optando per l’uso dei mezzi pubblici si compie una scelta di mobilità rispettosa dell’ambiente e degli spazi metropolitani, ma anche perché, se si è abbonati annuali ai servizi Tper, si può vincere uno degli oltre 700 premi messi in palio dal concorso “Valida e vinci”.

Per partecipare a questo concorso, che si protrarrà fino al 19 maggio, l’abbonato annuale Tper non dovrà fare nient’altro rispetto a quanto fa già tutti i giorni quando sale sul bus da qualche mese: validare la propria tessera contactless ad ogni viaggio.

Ogni due settimane, alla presenza di un funzionario della CCIAA di Bologna, sarà effettuata una delle quattro estrazioni random previste su tutte le validazioni effettuate dagli abbonati annuali nelle settimane precedenti. In palio ogni quindici giorni: 150 portatessere Tper con nastro e avvolgitore modello skipass, 25 borse “valida facile” realizzate a mano dalla cooperativa sociale “Siamo qua”, un abbonamento annuale urbano Tper, tre giftcard Coin rispettivamente del valore di 100, 150 e 200 euro e 5 Agende “Be U” 2016.
Le notifiche di vincita verranno fatte agli abbonati estratti entro 10 giorni; anche i minorenni estratti potranno ritirare i premi con l’approvazione dei genitori o tutori legali. Le estrazioni avverranno il 7 e il 22 aprile e il 6 e il 20 maggio.

Il concorso “Valida e vinci” è legato alla validazione ad ogni accesso di tutti i titoli di viaggio, partita lo scorso agosto con una fase sperimentale d’avvio che ancora oggi prosegue e con un percorso di partecipazione che ha visto il coinvolgimento del Comitato Consultivo degli Utenti, delle Associazioni di persone con disabilità e del coordinamento dei Centri Anziani.
Il concorso è rivolto alla categoria d’utenza più fidelizzata – gli abbonati annuali – a cui è stato richiesto un piccolo sacrificio in più rispetto al passato con la validazione ad ogni salita sul bus. In questa fase in cui non è ancora previsto il sanzionamento per chi non compie la validazione ad ogni accesso, non tutti ancora ottemperano a questa regola, ma occorre dire che la risposta registrata in questi mesi è stata molto positiva, tanto che ogni giorno mediamente sono già oltre 200.000 le validazioni effettuate sui mezzi pubblici a Bologna e Ferrara: un numero considerevole che Tper intende veder aumentare premiando il senso civico e il rispetto delle regole, cominciando dai propri abbonati annuali. L’azienda ha allo studio anche altre forme d’incentivazione alla validazione, rivolte a chi utilizza titoli di viaggio diversi dall’abbonamento annuale, anche per premiare la fedeltà e la correttezza di queste fasce di clientela.

La Presidente Giuseppina Gualtieri ha dichiarato: ”Abbiamo la consapevolezza di quanto il nostro servizio ‘muova’ grandi numeri di persone e ne sentiamo ogni giorno la responsabilità, impegnati come siamo per offrire un trasporto sempre all’altezza delle aspettative e delle esigenze dell’utenza.”
Il Direttore Generale di Tper, Claudio Ferrari, spiega così le motivazioni del concorso: “Siamo partiti dagli abbonati annuali per ringraziarli della fiducia che ci accordano in maniera sempre crescente. Tper ha appena compiuto tre anni di vita, anni difficili, in cui la domanda di mobilità, soprattutto a causa della crisi, ha visto un ripiegamento generale nel nostro Paese. “
In questo contesto, è motivo di soddisfazione ancora maggiore per Tper il deciso ‘segno più’ sia nei ricavi delle vendite, sia nel numero dei passeggeri trasportati. Solo gli abbonati annuali, a cui Tper riserva questo concorso, sono cresciuti in tre anni dell’8,2% a Bologna e del 5,4% a Ferrara: oggi oltre 79.000 persone, di ogni età, occupazione e provenienza, hanno in tasca un abbonamento annuale Tper e lo utilizzano per i loro spostamenti.
E’ come se una città intera di medie dimensioni si spostasse ogni giorno sui bus e i treni Tper; per questo le nostre azioni hanno sempre puntato sul civismo, sul dialogo e sulla collaborazione continua tenendo conto del target eterogeneo a cui il nostro servizio si rivolge, partendo dalle campagne di sensibilizzazione e contatto mirate al rispetto delle regole, che hanno certamente avuto efficacia e seguito, proseguendo con quelle più dirette alla lotta all’evasione tariffaria, fino a queste forme di incentivazione della fedeltà e delle buone pratiche.

Da lunedì 23 marzo a martedì 19 maggio, quindi, un abbonato annuale Tper, semplicemente validando il proprio abbonamento su bus e treni potrà vincere uno dei 736 premi, tra i quali alcuni messi in palio da COIN, che ha scelto di essere partner di questo concorso.

Tra i premi in palio, anche 100 borse realizzate interamente a mano dalla Cooperativa Sociale Siamo Qua, che gestisce il laboratorio sartoriale della sezione femminile della Casa Circondariale della Dozza di Bologna; in questo modo Tper ha voluto contribuire a sostenere l’occupazione e il reinserimento sociale delle detenute che hanno confezionato artigianalmente questi pezzi unici di vero pregio. Il responsabile della Cooperativa Sociale Siamo Qua,Enrico Colombo ha dichiarato: “Siamo contenti di essere stati contattati e quindi aver partecipato a questa iniziativa. Apprezziamo la sensibilità che TPER dimostra per il problema del lavoro in carcere, che riteniamo essere la fondamentale forma di rieducazione per le persone detenute. Auspichiamo che iniziative simili si moltiplichino così da incentivare ulteriori possibilità lavorative per un maggior numero di persone”.

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TPER


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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