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Con la conferenza Velázquez a Cento in visita al Guercino, in programma sabato 29 gennaio 2022 alle ore 18, si vuole indagare la visita dell’artista spagnolo alla bottega di Cento per incontrare Guercino ed approfondire le peculiarità della sua tecnica e del suo stile.
L’appuntamento, che si terrà nella sala F. Zarri del Palazzo del Governatore di Cento (Fe) e in streaming sui canali Facebook e Youtube del Comune, è curato da Luigi Ficacci, storico dell’arte, ed è promosso dal Centro Studi Internazionale Il Guercino in collaborazione con il Comune di Cento.
Per spiegare l’assoluta individualità della pittura del Guercino, tra gli stili dei grandi protagonisti della pittura europea del suo tempo, da Rubens a Guido Reni a Pietro Cortona, ci si riferirà alla venuta a Cento di Velazquez quando, nel 1629, il trentenne artista spagnolo, già da sette anni al servizio della Corte di Spagna, intraprese il suo primo viaggio in Italia per aggiornare le proprie conoscenze sull’arte più avanzata d’Europa. Comprendere quali motivi avessero determinato il desiderio del giovane pittore del Re di Spagna di rendere visita al Guercino nella sua bottega, raggiungendolo nella sua città, consentirà di capire la portata dell’artista centese nello scenario dell’arte europea. Esattamente nel tempo della visita di Velazquez, il Guercino stava eseguendo, tra molte committenze, la pala commissionata dal Duca di Modena per la chiesa dei Teatini della città, opera rubata qualche anno fa e poi ritrovata in pessime condizioni conservative. Il restauro effettuato dall’Istituto Centrale per il Restauro e le connesse analisi dei materiali e della tecnica, hanno consentito di conoscere precisamente gli accorgimenti tecnici usati dal Guercino per ottenere quella coesistenza di consistenza volumetrica e delicatezza sfumata delle forme che è la più eccezionale novità portata dal suo stile ai modi della pittura fino allora conosciuti. I risultati del recente restauro dell’opera dei Teatini di Modena consentono di conoscere con precisione oggettiva e materiale quelle particolarità tecniche che erano state il movente del viaggio a Cento di Velazquez per incontrare il Guercino.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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