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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 06 marzo Somethin’Else punta la lente sul territorio e propone una serata interamente dedicata – a tavola e in musica – alla creatività estense in compagnia del collaudato duo formato dal sassofonista e compositore Roberto Manuzzi e dalla pianista Paola Tagliani, che eseguiranno brani tratti dall’ultimo cd “Sette passi verso il cielo”.

Venerdì 06 marzo (a partire dalle ore 20.00) Somethin’Else punta la lente sul territorio e propone una serata interamente dedicata – a tavola e in musica – alla creatività estense in compagnia del collaudato duo formato dal sassofonista e compositore Roberto Manuzzi e dalla pianista Paola Tagliani, che eseguiranno brani tratti dall’ultimo cd “Sette passi verso il cielo” (Velut Luna, 2014).

“Non è classica, non è jazz” afferma Roberto Manuzzi. I brani che compongono quest’ultima avventura discografica respirano a pieni polmoni la contemporaneità: ovvero si nutrono in modo naturale delle mille, e non più mille, fonti di ispirazione che hanno riempito i pentagrammi per secoli di musica prima di noi. I “quadri musicali” di Roberto Manuzzi hanno poi una caratteristica che sa renderli naturalmente amabili, ovvero la forza descrittiva e la carica emotiva. Il compositore non rinuncia alla melodia, anzi la supporta con armonie mai banali facendo della leggerezza la sua forza. Passeggiando verso il cielo, i sassofoni di Manuzzi e le note della Tagliani accompagnano l’ascoltatore in un viaggio permeato di una ricca vitalità, espressiva e colta, mai stucchevolmente afflitta da vanità cattedratiche o da ruffiana banalità, a stregua dei piatti della tradizione estense creativamente rielaborati per l’occasione dal tocco raffinato e contemporaneo degli chef del Torrione.

Poliedrico musicista, sassofonista e compositore, Roberto Manuzzi è nato a Roma ma risiede da tempo a Ferrara. Dal 1979 al 1990 ha affiancato il percussionista friulano Andrea Centazzo come solista e arrangiatore, collaborando con musicisti come Paolo Fresu, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, ecc. e partecipando ad alcuni tra i più importanti festival jazz in Italia e all’estero. Circa parallelamente e fino al 2013 ha fatto parte del gruppo di Francesco Guccini. Autore di colonne sonore per il teatro ed il cinema, Manuzzi è insegnante e sperimentatore di vari linguaggi musicali contemporanei. Ha pubblicato diversi cd a suo nome e molti altri come arrangiatore ed esecutore. È l’attuale coordinatore didattico dei corsi di jazz, nonché docente di musica di insieme presso il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Pianista dalle grandi doti espressive e tecniche, Paola Tagliani è nata a Ferrara dove risiede e dove ha frequentato il conservatorio locale diplomandosi in pianoforte con il massimo dei voti sotto la guida della professoressa Rina Cellini. Successivamente, presso il medesimo istituto, ha conseguito la laurea biennale di secondo livello in Discipline Musicali (pianoforte). Insegnante e didatta, svolge attività concertistica sia in formazioni cameristiche che orchestrali. Ha collaborato a produzioni televisive e alla sonorizzazione di eventi multimediali.

È consigliata la prenotazione della cena al 333 5077059 (dalle 15:30). L’ingresso a offerta libera è riservato ai soci Endas.

 

 

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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