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da: Associazione Zone K

Venerdì 1 Aprile il Circolo Arci Zone K in collaborazione con Pentagon Booking ospiterà un altro eccezionale evento all’insegna della buona musica. A calcare il palco delle Zone K saranno e proporranno al pubblico ferrarese il loro ultimo lavoro “Wolf”.
Il primo nucleo della band si costituisce a Cervia, dove Marco e Mattia si incontrano, nel 2002. Solo nel 2005 il gruppo diventa quartetto, con l’ingresso in formazione di Francesca e Paolo, e prende l’attuale nome di Amycanbe. Subito dopo le prime esibizioni live, realizzano un demo autoprodotto, senza titolo, poi rinominato Yellow Suit, un EP di 5 canzoni, cantate in lingua inglese, che cattura l’attenzione di Blow Up. La rivista inserisce la band nella playlist dei migliori gruppi debuttanti in quell’anno. Nel corso del 2006, aprono i concerti di Skin, Sophia, Devastations e Yuppie Flu. Inoltre partecipano al Roma Rock Festival.
L’album d’esordio, dal titolo Being a Grown-Up Sure Is Complicated, viene pubblicato nell’ottobre 2007 ed è prodotto da Mario Thaler. Intraprendono due tour in Gran Bretagna suonando in prestigiosi locali inglesi e si fanno conoscere anche nei diversi network locali come la BBC. Al ritorno in Italia partecipano al festival Assalti al Cuore di Rimini e ad altre manifestazioni relative al mondo musicale indipendente.
Il 25 maggio 2011 viene pubblicato l’EP The World is Round, ispirato dall’omonima fiaba di Gertrude Stein, preceduto dal singolo e dal video Everywhere, che viene notato da importanti blog e riviste nonché trasmesso su MTV e VIVA. Il successivo album Mountain Whales viene pubblicato nell’ottobre 2011, edito poi in edizione speciale in vinile da Feedbands nell’ottobre 2013. The World Is Round e Mountain Whales vengono prodotti dalla band e da Mattia “Matta” Dallara, con il contributo al missaggio di Mark Plati (David Bowie, Prince, Robbie Williams, The Cure, Dave Navarro, Emilie Simon, Charlie Winston e altri).
A fine 2012 esce nei cinema Acciaio, film di Stefano Mordini, che include la canzone Everywhere nella colonna sonora ufficiale del film. Rose Is a Rose viene inclusa nella colonna sonora ufficiale del film Avenged (aka Savaged) del 2014, thriller horror film di Michael S. Ojeda.
Nel 2014 diverse serie televisive USA vedono brani degli Amycanbe nelle proprie colonne sonore, come Finding Carter di MTV e Royal Pains. A fine aprile 2015 esce il nuovo album: Wolf. Quest’ultimo, si distanzia dagli altri lavori per una evidente maturità compositiva e per un certo gusto nel sottrarre piuttosto che nell’aggiungere, sempre più piano e tastiere, discreti e mai banali tappeti elettronici, una voce più asciutta e contenuta forse, che in questo disco trova la sua migliore
L’ingresso ad offerta libera è riservato ai soci Arci. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 22,00. Per info e prenotazione tavoli tel. 346.0876998

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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