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Da: Organizzatori

Venerdì 13 settembre ore 21.00 visita guidata alla “nuova” e strabiliante: Casa Romei

Le luci e i colori delle installazioni del progetto Sogno o Son d’Este ci accolgono nel rinnovato Museo di Casa Romei, uno degli edifici privati rinascimentali meglio conservati di tutta Italia. Finalmente dopo anni di attesa è pubblicata la nuova guida del Museo e sono stati rinnovati gli apparati didattici. Ferrara guadagna davvero un nuovo luogo d’arte affascinante e ricco di storia, basti pensare ai lunghi e ripetuti soggiorni di Lucrezia Borgia e quindi del Cardinale Ippolito II d’Este, nonchè al misterioso omicidio del poeta e uomo politico Ercole Strozzi, qui assassinato in un agguato notturno il 6 Giugno del 1508.

Appuntamento davanti all’ingresso di Casa Romei alle ore 20.50, ingresso alle ore 21.00.
Ingresso ridotto a Casa Romei euro 3, visita guidata euro 7, minori anni 14 gratis.
A cura di Alessandro Gulinati tel. 340-6494998

Domenica 15 settembre
tre itinerari nella memoria storica ferrarese:

Ore 10.30 Ferrara Ebraica
Ciclopasseggiata omaggio a Giorgio Bassani
Un itinerario dall’ex Ghetto ebraico al Cimitero di via delle Vigne che conduce i partecipanti alla scoperta della storia e della cultura dell’ebraismo ferrarese.
Appuntamento e partenza ore 10.30
dalla Libreria Eccelibro in via Saraceno 32
Partecipazione rigorosamente ad offerta libera!

Ore 16.30 Necropolis
Alla scoperta della Certosa di Ferrara
Finalmente riaperta la Chiesa di San Cristoforo, il magnifico Tempio elevato per conservare le spoglie del Duca Borso dall’Inzeniero Duchale Biagio Rossetti, e visitabili anche gli antichi chiostri monastici per un itinerario nelle arti e nella memoria patria.
Appuntamento e partenza ore 16.30
presso la Chiesa di San Cristoforo alla Certosa
Partecipazione rigorosamente ad offerta libera!

Ore 21.00 Terrore a Ferrara!
Ciclopasseggiata nel 1943-1945 e dintorni…
Alle ore 21.00 con appuntamento e partenza in bicicletta da Piazza della Cattedrale per la prima volta nella storia di Ferrara alla scoperta del tragico biennio 1943-1945 e dintorni con Alessandro Gulinati.

Ferrara luogo centrale della storia del Novecento non solo italiano bensì europeo ed internazionale oggi, a 75 anni dai fatti narrati, può finalmente essere raccontata, indagata, divulgata senza il timore di cadere in trappole ideologiche di destra-sinistra?

La sfida è alta, certamente nessuno lo ha fatto prima, e io ci voglio provare insieme ai ferraresi e ai turisti interessati in una ciclopasseggiata serale con appuntamento e partenza da Piazza della Cattedrale alle ore 21.00. La partecipazione è rigorosamente ad offerta libera, possibilità di noleggio biciclette telefonando al 340-6494998 oppure scrivendo ad ale.gulinati@gmail.com.

L’itinerario a cura di Alessandro Gulinati è liberamente ispirato alla pubblicazione “Terrore a Ferrara” del grande storico ferrarese Carlo Zaghi ma certamente non mancheranno i contributi di Giorgio Bassani, Vincenzo Caputo, Giorgio Gandini, Antonella Guarnieri e dei tanti che hanno scritto sul Novecento ferrarese in quella che però, paradossalmente è una storia difficile, ancora tutta ancora da scrivere.

Partecipazione rigorosamente ad offerta libera!

Itinerari a cura di Alessandro Gulinati tel. 340-6494998
email: ale.gulinati@gmail.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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