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da: ufficio stampa A.N.B.I.

SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE 2016: MARTEDI’, A ROMA, LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
“ANBI ED INFOPAC, bilancio di un anno di attività per la promozione delle politiche agricole e comunitarie”: è questo il tema della conferenza stampa per la presentazione della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, che si terrà martedì 19 Aprile p.v. alle ore 11.00 presso la sede ANBI, a Roma.
Interverranno: Massimo Caleo, Vicepresidente Commissione Ambiente Senato; Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione Univerde; Fabrizio De Filippis, Docente Economia Università Roma 3; Domenico Mancusi, Dirigente Direzione Bonifiche ed Irrigazione Mi.P.A.A.F.; Raffaella Zucaro, Ricercatrice CREA; Francesco Vincenzi, Presidente ANBI; Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI. Il coinvolgimento di qualificate presenze testimonia l’importanza assunta dalla manifestazione, in calendario dal 23 al 30 Aprile 2016, cofinanziata quest’anno dalla Commissione Europea e che avrà come slogan “DALL’EUROPA, ENERGIE PER LA CRESCITA E LA BELLEZZA DEI TERRITORI ITALIANI”.

ALLARME SICCITA’ IN SARDEGNA E CALABRIA
VINCENZI: “URGE L’ATTIVAZIONE DEI 300 MILIONI DI INVESTIMENTI PREVISTI DAL PIANO IRRIGUO NAZIONALE”
Con i grandi laghi del Nord rientrati sostanzialmente nelle medie stagionali, sono la Calabria, ma soprattutto la Sardegna, a destare preoccupazione, stanti le scarse riserve idriche e locali situazioni di vera e propria emergenza idrica.
“I dati – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Naizonale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – testimoniano l’urgente necessità della disponibilità operativa dei 300 milioni di euro in investimenti, rimasti nel Piano Irriguo Nazionale dopo i tagli succedutisi negli anni. I Consorzi di bonifica – conclude il Presidente ANBI – hann! o una progettualità irrigua e le loro competenze e vanno assolutamente valorizzate.”
In Gallura, nell’Isola, è in atto una crisi senza precedenti e che neanche le ultime precipitazioni sono state capaci di attenuare; secondo l’ANBI, in sintonia con il Consorzio di bonifica della Gallura (con sede ad Arzachena, in provincia di Oristano), l’unica soluzione per placare la “sete d’acqua” dell’area, nonchè per assicurare una pianificazione nella gestione e distribuzione della risorsa idrica, è di realizzare opere di captazione dell’acqua (traverse idrauliche) a valle, dove si stima una disponibilità idrica annua di circa 200 milioni di metri cubi, altrimenti destinata a terminare inutilizzata a mare.
Si è invece svolto, al Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, un incontro per affrontare le problematiche relative all’irrigazione di soccorso per gli agricoltori ed allevatori del crotonese, in particolare dell’altopiano di Isola di Capo Rizzuto – Cutro. Come provvedimento urgente ed immediato, dovuto alla particolare situazione che sta generando anche tensioni sociali, si è così deciso che il Consorzio di bonifica Ionio Crotonese (con sede nel capoluogo di provincia) provvedesse, da subito, ad aprire l’acqua per 5 giorni consecutivi. Successivamente sarà programmato, con la Società A2A, un piano di rilasci d’acqua, avviando anche un confronto sulla convenzione in essere con la Regione Calabria.

ITALIA LEADER MONDIALE NELL’APPROVVIGIONAMENTO DA ENERGIA SOLARE
VINCENZI: “I PANNELLI SOLARI GALLEGGIANTI SONO ECCELLENTE ESEMPIO DELLA NOSTRA RICERCA APPLICATA ”
Secondo i dati IEA, agenzia dell’OCSE, l’Italia è prima al mondo per percentuale di energia elettrica, prodotta dal sole: l’8% del fabbisogno energetico del Paese. A questa quota concorrono anche i Consorzi di bonifica, grazie a 46 centrali solari (il maggior numero è in Emilia Romagna) per una potenza di oltre 2 milioni di kilowattora, diffuse sul territorio nel pieno rispetto dell’ambiente circostante. In questo quadro, gli impianti galleggianti di produzione fotovoltaica, posizionati sul vasche di accumulo d’acqua per uso irriguo, sono un “fiore all’occhiello” dell’innovazione tecnologica dei Consorzi di bonifica.
“Questa tecnologia è frutto di quella ricerca applicata che, ad esempio, ha portato alla creazione del sistema irriguo Irriframe o ad innovative tecniche naturali di disinquinamento delle acque; è questo un aspetto meno conosciuto, ma importante dell’attività dei Consorzi di bonifica” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Primo a sperimentare i pannelli solari galleggianti è stato, a Solarolo, il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna), che ha realizzato l’impianto definito “loto” per la particolare forma estetica, assunta dalla composizione dei pannelli. L’esperienza ha dimostrato che la minore inclinazione dei pannelli galleggianti rispetto all’asse solare (condizione, che garantisce un impatto paesaggistico nullo) viene compensata dalla maggiore rifrazione garantita dalla vicinanza con l’acqua, che garantisce anche un minore surriscaldamento e quindi una maggiore produttività.
Considerata la positività della sperimentazione, nuovi impianti sono ora in fase di avvio nel Lazio (per iniziativa del Consorzio di bonifica Valle del Liri, con sede a Cassino in provincia di Viterbo) sulle vasche di Fontana Merola, S. Ermete di Pontecorvo e dell’Olivella di S. Elia Fiumerapido nel comprensorio cassinate.
Si tratta di impianti galleggianti all’avanguardia e che producono diversi vantaggi alla collettività: le vasche ora attivate nel Lazio, infatti, sono molto vaste per cui, in maniera non invasiva, si sono potuti realizzare impianti di superficie consistente; inoltre, la presenza dei pannelli sul pelo delle acque riduce la formazione delle alghe, migliorando la qualità della risorsa idrica, destinata all’irrigazione.

VENETO – I CONSORZI DI BONIFICA VENETI CONTROIL RISCHIO SUBSIDENZA
“La nostra attività, da sempre votata a garantire la salvaguardia del territorio ed a favorire un’agricoltura di pregio, si trova oggi in dovere di dare una forte risposta a chi attacca la salute dell’ambiente, in cui viviamo. Per questo sosteniamo i Consorzi di bonifica polesani nella loro campagna.” E’ quanto si legge in un comunicato di ANBI Veneto. Il Polesine ha avuto modo di conoscere gli effetti della subsidenza nel Delta del Po già negli anni ‘50 e ‘60 quando, a seguito delle massicce estrazioni, il territorio si abbassò mediamente di oltre due metri, con punte di m. 3,5. L’effetto sulle coste fu devastante, tanto che lo Stato dovette ricostruire gli argini dei fiumi (km.480) ed a mare (km.80) per evitare infil! trazioni ed alluvioni. Un ulteriore sfruttamento del territorio comporterebbe un serio rischio per la sicurezza idraulica polesana, con un aumento sensibile dei costi di gestione: la spesa in energia elettrica per garantire il funzionamento degli impianti di sollevamento idraulici polesani oggi vale circa quattro milioni e mezzo di euro all’anno! “Il vero petrolio – conclude ANBI Veneto – è la bellezza delle nostre coste, della nostra storia, della cultura del territorio, in cui viviamo ed operiamo ogni giorno per renderlo migliore”.

UMBRIA – LAVORI DI MIGLIORAMENTO ANCHE PAESAGGISTICO
Saranno avviati, entro l’estate, i lavori di “consolidamento di briglie e soglie” all’interno del torrente Tessino, nel tratto urbano del corso d’acqua in comune di Spoleto (importo: € 110.000,00); i lavori rientrano nel secondo piano di intervento “Erosione spondale/Officiosità idraulica”, voluto dalla Regione Umbria a seguito degli eventi alluvionali del Novembre 2005.
Il progetto redatto dal Consorzio Bonificazione Umbra (con sede a Spoleto, in provincia di Perugia), ente attuatore su finanziamento della Regione, prevede lavori di consolidamento mediante iniezioni di malta cementizia e ricostruzione delle parti ammalorate. I lavori verranno realizzati in un luogo di rilevante importanza turistica per la città, a ridosso del percorso meccanizzato della Ponzianina, che porta alla parte alta di Spoleto. Le briglie presenti, in accordo con la Soprintendenza, verranno ricoperte con un rivestimento in pietra naturale al fine di integrarle paesaggisticamente con le antiche mura della città.
La consegna dei lavori è previsa per il mese di Maggio ed il loro completamento entro la fine dell’anno.

TOSCANA – REGIONE AUTORIZZA TAGLIO CONTINUATIVO
Si potrà fare manutenzione dei fiumi anche nel periodo da Marzo a Luglio, eccetto quando l’alta piovosità stagionale non dovesse permetterlo. Lo ha stabilito la Regione Toscana con delibera approvata in Giunta. Se prima il taglio delle piante era limitato ad alcuni periodi, oggi si potrà quindi intervenire, con un programma ad hoc, per tutto l’anno. Un traguardo legislativo, di cui il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) è stato protagonista per proporre questa modifica alla legge.
L’attività dovrà procedere in base a precisi criteri: viene infati consentito di effettuare i lavori di sfalcio, limitando l’attività alla superficie dei paramenti arginali e delle pertinenze idrauliche. Per garantire la sicurezza idraulica sarà permesso anche il taglio delle piante palesemente instabili o in deperimento; durante la manutenzione sarà necessario attivare tutte le misure necessarie ad impedire l’intorbidamento delle acque. Inoltre, non dovrà essere lasciato materiale tagliato o cippato in alveo, né dovrà essere effettuato l’abbruciamento dei residui vegetali. Gli interventi di sfalcio, manuale o meccanizzato, delle sponde di corsi d’acqua dovranno essere effettuati, alternando gli interventi sulle 2 sponde per tratti di circa cinquecento metri; se nel corso delle operazioni di sfalcio fossero rinvenute evidenze di nidificazioni su piante arboree o a terra, si dovrà evitare di effettuare l’int! ervento nel raggio di 10 metri dal nido individuato.
Restano invece vietati gli interventi di manutenzione, che ricadono all’interno di Siti Natura 2000 (SIC o ZPS) ed aree protette; per queste aree, i lavori potranno avere inizio non prima del 1 Luglio 2016.

IL CANALE CAVOUR COMPIE 150 ANNI
VINCENZI:“FU ESEMPIO DI QUELLA CULTURA DEL FARE, CHE CHIEDIAMO PER L’AVVIO OPERATIVO DEL PIANO IRRIGUO NAZIONALE”
Con la rievocazione storica dell’imponente cerimonia di inaugurazione del 1866, sono iniziate da Chivasso, nel torinese, le celebrazioni per i 150 anni del canale Cavour. Era infatti il 12 Aprile 1866, quando il Principe Eugenio di Savoia Carignano inaugurò il canale intitolato a Camillo Benso Conte di Cavour, grazie alla cui lungimiranza nacque il progetto, ambiziosissimo per l’epoca, di prelevare le acque dal fiume Po a Chivasso e condurle nel Novarese, fino al Ticino e in Lomellina.
Il Canale, una fra le opere idrauliche più imponenti della storia del nostro Paese, lungo oltre 80 chilometri e con una portata di 110 metri cubi al secondo, fu realizzato tra il 1 giugno 1863 e il 12 aprile 1866, quindi in meno di 3 anni di lavoro!
“E’ un esempio – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI) – di quella consequenzialità fra ideare ed agire, di cui sentiamo ancora forte l’esigenza. Il Canale Cavour ha trasformato l’economia agricola dei territori attraversati, così come oggi la disponibilità idrica è determinante per quella agricoltura di qualità, indispensabile per il made in Italy agroalimentare. Per questo, continuiamo a sollecitare l’avvio operativo dei 300 milioni di euro, previsti del Piano Irriguo Nazionale e che, seppur insufficienti alle esigenze del settore primario del Paese, darebbero testimonianza di una rinnovata sensibilità verso il settore.”
Accanto alla primaria funzione idraulica, al Canale Cavour si devono riconoscere altre grandi valenze: quella storica, legata alle vicende della Seconda e Terza Guerra d’Indipendenza; quella architettonica, esempio di “neoclassicismo ottocentesco”, con influenze dell’architettura dei canali francesi e dell’architettura militare sabauda; quella paesaggistica e ambientale per la caratterizzazione, che ha dato ai territori attraversati.
Il Canale Cavour fu gestito per lungo tempo dal Ministero delle Finanze e, in forza della legge “Quadrifoglio”, passò nel 1977 ai Consorzi di irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) ed Ovest Sesia (con sede a Vercelli), che insieme costituirono la “Coutenza Canali Cavour” (con sede a Vercelli) per rendere efficiente la gestione dei canali di interesse comune ai 2 comprensori.
Il Canale Cavour svolge ancora oggi la sua originaria funzione di adduzione e trasporto di dotazioni idriche, fondamentale per la maggior parte della risicoltura italiana e segno di un’eccezionale competenza e capacità tecnica del Piemonte del IXX secolo.
Per questo, la Coutenza Canali Cavour ed l’Amministrazione Comunale di Chivasso hanno unito le forze per celebrare la ricorrenza dei 150 anni di vita dell’importante “arteria idrica”, organizzando una serie di eventi, che si susseguiranno nel corso del 2016 e che rientreranno anche tra le iniziative della prossima “Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione”.

VENETO – CONTRATTO DI FIUME ADIGE EUGANEO: PRONTI PER LE ATTIVITA’ CON IL TERRITORIO
Coinvolgimento e partecipazione: sono queste le 2 parole chiave del Contratto di Fiume Adige Euganeo; presenti le rappresentanze di tutti gli 84 soggetti firmatari, aventi competenza in materia di risorse idriche sui territori compresi fra i fiumi Fratta-Frassine-Gorzone, Adige, Brenta-Bacchiglione e la Laguna di Venezia, si è svolto il primo incontro del Gruppo Promotore, costituitosi con la sottoscrizione del Manifesto di Intenti un anno fa a Venezia. L’incontro, organizzato dal Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este nel padovano) ha tracciato l’iter organizzativo che porterà alla sottoscrizione del “Contratto ” e quindi alla programmazione dell’assemblea plenaria di presentazione ed informazione pubblica.
Il Gruppo Promotore ha quindi nominato i referenti per la Cabina di Regia, in particolare per quanto riguarda i 70 Comuni coinvolti, individuando l’ente consortile come segreteria tecnica. Dal punto di vista tecnico, l’iter per il Contratto di Fiume sarà una bella sfida per far dialogare un territorio eterogeneo, ricco di pregio ambientale e grande valenza socio-culturale, ma anche gravato da notevoli problematiche legate all’uso ed alla gestione dell’acqua oltre che dai preoccupanti effetti del cambiamento climatico.

TOSCANA – SALVAGUARDATA L’OCCUPAZIONE NELL’INTERESSE GENERALE
Una soluzione concreta per sostenere i livelli occupazionali degli operai forestali delle Unioni dei Comuni della zona settentrionale della Toscana, arriva dall’impegno diretto del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) e dall’accordo che l’ente consortile ha siglato con le Unioni dei Comuni coinvolte (Montana Lunigiana, Media Valle del Serchio, Garfagnana e Alta Versilia). Si tratta di uno sforzo coordinato e congiunto, così come richiesto dalla Regione Toscana, che mira ad incrementare i lavori di manutenzione sui corsi d’acqua: per il solo 2016, è stato destinato oltre un milione di euro in interventi, che potranno essere effettuati direttamente dalle squadre forestali.

CALABRIA – PER UNA SOCIETA’ DELLE ALLEANZE
“Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese e Calabria Verde possono sicuramente interagire con maggiore efficacia per continuare un ambizioso piano per la mitigazione del dissesto idrogeologico, che ormai è una urgenza, poiché condizione essenziale per la sicurezza dei cittadini e lo sviluppo delle attività economiche”: è quanto si legge in una nota dell’ente consortile (con sede a Catanzaro), rivolta al generale Aloisio Mariggiò, nominato al vertice di “Calabria Verde”.
Si ricorda anche che l’alto ufficiale già rese visita alla sede dell’ente consorziale nella sua qualità di comandante della legione dei carabinieri della Calabria e, in quella occasione, volle conoscere nel dettaglio attività ed operatività del Consorzio, auspicando un’indispensabile sinergia tra tutte le realtà che operano sul territorio.

VENETO – PULIZIE DI PRIMAVERA
Pulizie di primavera per il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), impegnato nel territorio di Bussolengo per la messa in sicurezza della strada Progno dei Santi, in previsione dei temporali estivi. L’intervento prevede la realizzazione delle nuove sponde in sasso di fiume per dare continuità ai tratti già esistenti.
Quella dei Santi è una delle tante strade-sentiero formate dai corsi d’acqua durante le piogge, i cosiddetti progni:un fitto reticolato di strade bianche sulle colline moreniche nel comprensorio consortile, che è molto frequentato da escursionisti e gitanti, a piedi e in bici. Strade che sono sentieri, quando non piove, ma che durante i temporali possono trasformarsi in veri e propri torrenti in piena: di fatto canalizzano le acque, che scendono lungo i pendii delle colline, che attraversano; per questo, richiedono una costante manutenzione da parte dell’emte consorziale.
Il cantiere rientra nella serie di interventi sulla “maglia idraulica territoriale”, che derivano da Accordi di Programma tra la Regione Veneto, il Consorzio di Bonifica Veronese ed alcuni Comuni. La Regione Veneto e, in parte, i Comuni interessati finanziano l’opera, che viene poi progettata e realizzata dall’ente consortile come, ad esempio, l’intervento sul Vaio della Bernardinella da poco terminato ad Arbizzano.

EMILIA-ROMAGNA – PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO
Alla presenza del Ministro dell’Ambiente, Gian Paolo Galletti, il Direttore Generale del Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo, Paolo Mannini, in occasione dell’inaugurazione del 209° Anno dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, è stato nominato Ordinario insieme ad altri 5 membri emeriti, che hanno portato lustro e stimolo scientifico al settore attraverso la propria opera di ingegno.
Il prestigioso riconoscimento, che si aggiunge a quella assegnato dall’Accademia dei Georgofili, è soprattutto in relazione all’ideazione ed allo sviluppo del sistema intelligente Irrinet-Irriframe per il risparmio idrico, elaborato assieme allo staff dell’area agro-ambientale del Consorzio C.E.R. .

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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