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da: ufficio stampa Crossroads

Venerdì 15 aprile l’edizione 2016 del festival itinerante Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, arriva per la prima volta a Coriano. Il Teatro CorTe ospiterà, alle ore 21:30, il concerto della cantante Chiara Pancaldi, che sarà accompagnata da due nomi di spicco del jazz statunitense come il pianista Kirk Lightsey e il contrabbassista Marc Abrams. E dopo questo affondo nella tradizione degli standard jazzistici, la successiva tappa di Crossroads a Coriano sarà a suon di Beatles e Rolling Stones, riletti con jazzistica poesia dal pianista Danilo Rea (venerdì 22 aprile).
Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Coriano, CorTe Coriano Teatro e la Compagnia Teatrale Fratelli di Taglia. Biglietti: platea intero euro 15, ridotto 13, galleria 12.

Dopo l’esordio discografico The Song Is You (2012) con una band made in Italy, Chiara Pancaldi (nata a Bologna nel 1982) allunga decisamente il passo. Il suo secondo disco, I Walk a Little Faster, apparso nel 2015, la vede in compagnia di un notevole cast statunitense: Cyrus Chestnut, John Webber e Joe Farnsworth, con in più Jeremy Pelt nel ruolo di produttore. E ora, dal vivo, eccola con un’altra superba formazione a stelle e strisce. In questo percorso la Pancaldi continua a mostrare una predilezione per il repertorio jazzistico forte, quello degli standard, su cui lavora con una pronuncia e un’intonazione fluide, una tecnica scat nella quale si riconosce la frequentazione con Rachel Gould, una variegata tavolozza espressiva. Ballad, swing o bop che sia, la cantante bolognese sa essere intensa e suadente, emozionante e spigliata.
Avviata allo studio del pianoforte sin da piccola, la Pancaldi affronta il canto inizialmente da autodidatta, per intraprendere poi un percorso formativo sotto la guida, tra gli altri, di Diana Torto (per gli studi regolari in conservatorio) e di Rachel Gould, Harold Mabern, Vincent Herring, Roberta Gambarini, Barry Harris in ambito seminariale. Ma è stata soprattutto Michelle Hendricks a indirizzarne il percorso musicale, spingendola a dedicarsi al jazz a tempo pieno.

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,
e-mail: ejn@ejn.it, website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.it

Indirizzi e Prevendite:
Teatro CorTe, Via Garibaldi 127.
Biglietteria serale dalle ore 19:30: tel. 0541 658667, 329 9461660.
Informazioni e prenotazioni: tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), ejn@ejn.it.
Biglietteria on-line: www.liveticket.it, www.corianoteatro.it, www.crossroads-it.org

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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