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da: Area Comunicazione Torri dell’Acqua

Venerdì 15 gennaio 2016 alle ore 21, presso le Torri dell’Acqua in via Benni 1 a Budrio (Bo), per la Stagione 2015-2016 “Dialoghi tra Musica Immagini Parole” l’esibizione del “Duo Ignoti Malferrari”: Marco Ignoti (clarinetto) e Stefano Malferrari (pianoforte), con musiche di Charles Camille Saint-Saëns, Claude Debussy, Francis Poulenc, Jean Françaix, Arthur Honegger.
Programma:
C. SAINT-SAENS Sonata per clarinetto e pianoforte op. 167
C. DEBUSSY Prima Rapsodia per clarinetto e pianoforte
F. POULENC Sonata per clarinetto e pianoforte
J. FRANCAIX Tema con variazioni per clarinetto e pianoforte
A.HONNEGER Sonatina per clarinetto e pianoforte H.42
Ingresso 10 euro, 7 euro con tessera sostenitori
MARCO IGNOTI
Si diploma nel 1997 con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Cesare Salati presso il Conservatorio di musica Arrigo Boito di Parma. Nel 2010 consegue il Diploma Accademico di II livello sotto la guida di Corrado Giuffredi con il massimo dei voti e la lode, con una tesi intitolata “Time and Motion Study I, ergonomia utopica” ed eseguendo brani per clarinetto e clarinetto basso solo, fra cui “Time and Motion Study I di Brian Ferneyhough”. Nello stesso anno ottiene il terzo premio al concorso internazionale di esecuzione per clarinetto Valentino Bucchi.
È tra i membri fondatori del Trio Klee e del Farben Ensemble, con i quali ottiene importanti riconoscimenti in concorsi e festival nazionali e internazionali (Damasco, Graz, Salonicco, Genova e Anversa).
Dal 2006 è clarinettista del FontanaMIX Ensemble di Bologna con il quale partecipa a importanti rassegne di musica contemporanea collaborando con compositori del panorama italiano e internazionale e con l’ensemble AccrocheNote di Strasburgo. Con l’Ensemble FontanaMIX ha suonato presso il Teatro Comunale di Bologna, la Biennale di Venezia, il Teatro Politeama di Palermo, l’Auditorium Zo di Catania, la Hall des Chars e la Cité de la musique et de la danse di Strasburgo, nonché presso il Teatro Massimo di Palermo nell’ambito del Festival Nuove Musiche 2014.
Ha partecipato al 58. Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nell’ambito della prima esecuzione assoluta dell’opera da camera Katër i Radës (Il naufragio) di Admir Shkurtaj (libretto di Alessandro Leogrande e regia di Salvatore Tramacere) sotto la direzione di Pasquale Corrado e in collaborazione con i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. L’Opera da camera è stata presentata anche al Festival Tirana Open e incisa per l’etichetta AnimaMundi.
Ha collaborato inoltre con l’Arsenale Ensemble in occasione di Composit 2013 e del Don Quixote, eseguito presso il Teatro Comunale Mario del Monaco; con l’Ensemble Risonanze in occasione del Tiroler Festspiele di Erl; il Nextime Ensemble nell’ambito di Ravenna Festival 2013 (Omaggio a Berio).
Ha partecipato in qualità di esecutore a workshop di musica contemporanea quali L’urlo della terra di Moa-project e Composit di Rieti (2013 e 2014).
In qualità di clarinettista effettua collaborazioni con orchestre quali: “ORERA. Toscanini” di Parma, Orchestra del Teatro Regio di Parma, Orchestra dell’Opera di Parma con le quali partecipa a produzioni quali Tosca, Falstaff, La Forza del destino.
Dal 2009 al 2011 ha suonato nel musical La Bella e la Bestia prodotto da Stage Entertainment presso il Teatro Nazionale di Milano e il Teatro Brancaccio di Roma.
A settembre 2015 ha partecipato in qualità di esecutore al 5th European Clarinet Festival di Gent, Belgio.
Da molti anni si dedica all’esecuzione e all’approfondimento della musica contemporanea. È specializzato in clarinetto basso e suona anche clarinetto piccolo e clarinetto contrabbasso.
STEFANO MALFERRARI
Ha studiato al Conservatorio “G.B.Martini” di Bologna con Franco Agostini e si è diplomato con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro sotto la guida di Franco Scala.
Si è poi perfezionato con i pianisti Jörg Demus e Gyorgy Sandor. Classificatosi tra i vincitori di alcuni concorsi internazionali (Enna, Senigallia), ha tenuto concerti sia in recital che come solista con orchestra (Orchestra Sinfonica della RadioTelevisione di Varsavia, Orchestra Sinfonica di Recife, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Accademia Bizantina), in formazioni da camera e in ensembles di musica contemporanea per importanti associazioni e prestigiose sale da concerto italiane: Sala Verdi di Milano, Accademia Filarmonica di Roma, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Comunale di Bologna.
Altri concerti in Europa (Svizzera, Francia, Germania, Svezia, Croazia, Islanda, Norvegia, Inghilterra, Spagna), Centro-Sud America (Messico, Perù, Colombia, Brasile, Cile, Argentina, Ecuador) e Asia (Kazakstan, Thailandia).
Ha partecipato a diversi festival internazionali: “Rossini Opera Festival” di Pesaro, “Festival dei Due Mondi” di Spoleto, “Maggio Musicale Fiorentino”, “MilanoMusica”, “Settembre Musica” di Torino, “Biennale Musica” di Venezia, “Festival Internazionale” di Bergen.
Attivissimo nel repertorio cameristico e liederistico, ha tenuto concerti con vari musicisti: i flautisti Andrea Griminelli, Marco Coppi e Giorgio Zagnoni, il pianista Jörg Demus, il violinista Domenico Nordio, i soprani Dimitra Theodossiu, Irina Lungu e Lorna Windsor, il mezzosoprano Monica Bacelli.
Ha formato per molti anni il Duo pianistico Malferrari-Mazzoli con il quale ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero.
Dal 2005 forma un duo con il soprano Ginevra Schiassi con il quale ha tenuto concerti in Europa, Asia e Sud America.
Una particolare attenzione è stata dedicata al repertorio contemporaneo collaborando con il violinista Enzo Porta, la flautista Annamaria Morini e il pianista Mauro Castellano; in molte occasioni ha presentato opere in prima esecuzione assoluta collaborando attivamente con molti compositori tra i quali Adriano Guarnieri, Paolo Aralla, Cristina Landuzzi, Chiara Benati. Ha fatto parte di diversi ensembles di musica contemporanea: Octandre (Bologna), FontanaMIX (Bologna), European Music Project (Ulm) e Zephir Ensemble (Palermo).
Nell’ottobre 2008 è stato impegnato nella 1° esecuzione mondiale del “Concerto per l’Infanzia” per pianoforte, soprano e orchestra di Marco Biscarini, presso il Teatro Santa Isabel di Recife, con l’Orchestra Sinfonica di Recife diretta da Osman Gioia.
Sue esecuzioni sono state trasmesse dalla RAI, da radio estere e da network privati e ha all’attivo incisioni in CD per la NLM, NUOVA ERA, NUOVA CARISCH, AGENDA e TACTUS.
Oltre alla docenza presso il Conservatorio “G.B.Martini” di Bologna, ha tenuto corsi e conferenze-concerto presso istituzioni musicali italiane ed estere. È inoltre curatore (insieme a Lorenzo Bianconi e Giorgio Pagannone) della collana editoriale “Chiavi d’ascolto” per i tipi di Albisani Editore.
È stato chiamato in diverse occasioni in giuria in concorsi nazionali e internazionali di pianoforte e musica da camera; e ha collaborato come direttore o consulente artistico per associazioni culturali e musicali private e istituzionali. È stato tra i fondatori dell’Associazione Incontri col Maestro d’Imola (ora Accademia), e dell’Ensemble FontanaMIX.

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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