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Da Organizzatori

Il gruppo dei 10 presenta “FASHINATING RHYTHM” STEFANO CALZOLARI – PIANOFORTE | AMEDEO ARIANO – BATTERIA

Il duo piano-batteria non è certo una novità nella storia del jazz, tanto che numerosissimi sono gli illustri e fortunati esempi. Che dire del duo Tyner-Jones? Oppure quello di Max Roach e Cecil Taylor, ma anche di Bley e Motian o alle non rare formazioni senza contrabbasso, come il celebre trio di Goodmann? Quello che rende però curiosoFashinatingRhythm,il nuovo progetto del pianista modenese Stefano Calzolari e del batterista salernitano (ma romano di adozione) Amedeo Ariano,è la possibilità di attraversare liberamente e in modo fluido tutta la storia del jazz, in un concerto proposto dal Gruppo dei 10venerdì 21 luglio al Panama Beach di Porto Garibaldi (Ferrara) per la rassegna “Tutte le direzioni in Summertime 2017”. Da New Orleans all’avanguardia, il piccolo ensemble ripercorrerà in musica le tappe fondamentali del connubio tra i due strumenti, descrivendo una sorta di viaggio attraverso il ritmo e il suo eterno mutare.
Amedeo Ariano è un batterista e percussionista autodidatta, considerato dal pubblico e dalla critica uno tra i migliori batteristi italiani di jazz.La sua intensa attività concertistica è avvalorata dalla collaborazione con musicisti stranieri di fama mondiale (tra cui Johnny Griffin, BireliLagrene, Sonny Fortune, Bobby Watson, Richie Cole, Jesse Davis, Steve Grossman, David Murray, Gorge Garzone, James Moody, George Coleman, Benny Golson, Ronnie Cuber, Larry Schneider, Larry Smith, Kirk Lightsey, Mulgrew Miller, Cedar Wolton, John Faddis, BukyPyzzarelli, Mike Mainieri…) e con notissimi jazzisti italiani (tra cui Romano Mussolini, Lino Patruno, Guido Pistocchi, Gianni Basso, Umberto Fiorentino, Maurizio Gianmarco, Stefano Sabatini, Dado Moroni, Antonio e Massimo Faraò, Franco Ambrosetti, Tony Scott, FlavioBoltro, Stefano Di Battista…). Grazie alla sua versatilità musicale, ha preso parte a numerose incisioni discografiche e colonne sonore dei film. Numerose le sue partecipazioni a diversi programmi televisivi: dal 1998 è il batterista di Sergio Cammariere, formazione che nel 2003 ha conquistato il terzo posto assoluto del festival di Sanremo, ricevendo inoltre il Premio della Critica, Premio Tenco, Premio Imaie, Premio Miglior Composizione e Premio Miglior Concerto Live. Nel 2005 ritorna al Festival di Sanremo conquistando il primo posto della Categoria Gruppi: NikyNicolai e Stefano Di Battista Jazz Quartet.
Pur avendo frequentato nel corso della sua formazione il mondo accademico, il pianista Stefano Calzolari ha trovato nel jazz e nell’improvvisazione il suo linguaggio ideale. Ha studiato con Luca Flores, Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi con cui ha frequentato il corso di alta qualificazione professionale per pianisti jazz. L’innata curiosità verso musiche differenti l’ha portato a raggiungere livelli di competenza professionale in vari generi e a frequentare musicisti di ogni parte del mondo. Ha suonato in importanti festival in Italia e all’estero e accompagnato moltissimi artisti di fama internazionale.
L’evento fa parte della programmazione estiva offerta dal Gruppo dei 10 con la rassegna Tutte le Direzioni in Summertime 2017, che ha sempre avuto come culla naturale il mare (al Panama Beach di Porto Garibaldi e Bar Ragno di Comacchio, e da quest’anno anche il Bagno Apollo 72), ma che vede protagonisti inoltre il ristorante Max a Ferrara e ilristorante Spirito di Vigarano Mainarda.Cena alle ore 20.30 e a seguire concerto. Per info e prenotazioni contattare il Panama Beach (viale dei Mille 30, Area 66, Porto Garibaldi – Ferrara). Per info e prenotazioni 335.7002223 oppure 0533.326226.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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