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Da Organizzatori

Una carriera eccezionale, quasi leggendaria. Quando si dice ‘Ray Mantilla’ si parla di uno dei padri fondatori del latin jazz, un artista che ha collaborato con un’infinità di giganti della musica afroamericana tra i quali Dizzy Gillespie, Charles Mingus, Art Blakey, Gato Barbieri e soprattutto Max Roach, che nei primi anni ottanta lo ha scelto ed inserito nella storica ed irripetibile M’Boom, band di otto percussionisti.
Venerdì 23 giugno al Bar Ragno di Comacchio (Ferrara), per la rassegna “Tutte le direzioni in Summertime” promosso dal Gruppo dei 10, Ray Mantilla, classe 1934, suonerà con i musicisti che trent’anni fa hanno iniziato a collaborare con lui girando in lungo ed in largo per l’Italia e che periodicamente si riuniscono sia per riproporre le sue magnifiche composizioni, ma anche altri brani che non rientrano nel comune repertorio degli standard.
Fra le tante attrattive del concerto di Comacchio, vi sarà il ritorno del ‘mitico’ contrabbassista Ares Tavolazzi al basso elettrico, abbandonando per questa serata il suo strumento acustico. Divenuto famoso proprio con il basso elettrico negli anni ‘70 con gli Area, Tavolazzi ne rimane ancora oggi uno dei massimi esponenti a livello internazionale. Alla batteria ci sarà invece Massimo Manzi, da 35 anni uno dei drummer più richiesti sul territorio nazionale per la sua incalzante poliritmia e l’intelligenza solistica che lo rendono unico ed immediatamente riconoscibile. Sul piatto della serata saranno servite anche le invidiabili conoscenze armoniche, costruite e maturate nel corso di collaborazioni importanti e variegate, del pianista e compositore Bruno Cesselli, che unite alla freschezza e alla precisione ritmica del gruppo sapranno dare un fondamentale valore aggiunto. Il sassofonista Gaspare Pasini è chi nel 1986 ha costituito la Eurospace Station, su espressa richiesta del suo compianto manager Alberto Alberti. Da allora viene spesso chiamato da Ray Mantilla anche come solista di riferimento nelle sue band che giungono in Italia dagli Stati Uniti. Infine Alberto Negroni alla chitarra, che conclude il sestetto di Ray Mantilla, tra ritmo, armonia, melodia, swing, groove e feeling.
L’appuntamento fa parte della programmazione estiva offerta dal Gruppo dei 10 con la rassegna Tutte le Direzioni in Summertime 2017, che ha sempre avuto come culla naturale il mare: dal Panama Beach di Porto Garibaldi al Bar Ragno di Comacchio, e da quest’anno anche il Bagno Apollo 72), e che vede protagonisti inoltre il ristorante “Max” a Ferrara e il ristorante “Spirito” di Vigarano Mainarda.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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