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da: Ferrara sotto le Stelle 2014

Venerdì 25 luglio il palco di Piazza castello ospiterà due delle giovani realtà inglesi più entusiasmanti del momento. Due grandi show in un’unica serata.

Solo i coraggiosi e gli originali sopravvivono nel mondo dell’indie made in UK, che o trascina in profondità le nuove guitar band di belle speranze o produce nuovi trend a getto continuo. I BASTILLE si distanziano dal luogo comune e creano canzoni che sono pop e accattivanti, ma lontane dall’etichetta che definisce un genere.
I Bastille hanno origine nella mente creativa del singer/songwriter Dan Smith, musicista poliedrico dallo stile eclettico, e sfornano uno dei sound più eccitanti della nuova musica contemporanea.
Nonostante l’amore per il pianoforte e un innegabile talento, Dan non gravita nel mondo della musica fin da giovanissimo. Cresce ascoltando Simon & Garfunkel, i Beach Boys e i Fugees, che gli danno i requisiti giusti per capire le armonie. Tuttavia è il cinema la sua ossessione, l’horror nello specifico, con un amore particolare per il lavoro di Dario Argento. È il suo viatico per apprezzare poi David Lynch e il lavoro esistenziale di Terrence Malick.
L’amore di Dan per il cinema metafisico viene completato dai suoi gusti letterari. Studia letteratura inglese all’Università, lo colpiscono il pensiero e la sensualità di Ian McEwan, Hubert Selby e Brett Easton Ellis.
Dan condivide l’abilità dei registi che ammira, di creare atmosfere, emozioni e tensioni, e le convoglia nella musica che compone. Ogni canzone ha un mood, un significato preciso, il suo proprio respiro, un orientamento. I Bastille raccontano storie, incapsulano una favola in una pop song di 4 minuti, ciascuna come la colonna sonora del loro personale microcosmo. Il risultato è un progetto enigmatico, ma accessibile.
La musica dei Bastille nasce da una sola persona, ma a darle vita sul palco sono 4 musicisti: il batterista è Chris Wood e il bassista Will Farquarson, vecchie conoscenze musicali di Dan; Kyle Simmons completa la line-up come tastierista. Ognuno ha il suo ruolo nei Bastille, tuttavia limitare il loro apporto artistico a un solo strumento sarebbe limitato, sono uniti con una coesione vocale che crea un suono nuovo, un’evoluzione dell’approccio creativo di Dan.
Alla fine del 2010, i Bastille si assestano nella loro formazione attuale, e iniziano il loro viaggio live al Great Escape Festival di Brighton l’aprile seguente. La fama delle loro strepitose performance live li accompagna: i 4 membri della band si interscambiano senza fatica, con armonia e un certo gusto per la sperimentazione. Sul palco i Bastille fanno quello che molti loro coetanei si dimenticano di fare: si divertono, e la musica ne trae beneficio. Le canzoni di Dan, nonostante la complessità e la profondità, sono cariche di melodie accattivanti, poggiano su una vocalità straordinaria e sull’atmosfera data dall’armonia. Lo zoccolo duro dei loro fan conosce i pezzi a memoria e non fa che rinvigorire la forza del suono.
E come cresce la reputazione della band, così crescono le location, mentre il suono e il seguito della band si evolvono ed espandono. I 4 suonano prima ai festival di Leeds/Reading e successivamente alle principali rassegne internazionali.
Il salto di qualità avviene con la pubblicazione del singolo “Pompeii”, che vende oltre 2 milione di copie in tutto il mondo ed esplode letteralmente nell’airplay italiano e internazionale.
A marzo 2013 esce finalmente l’album di debutto “Bad Blood”, che entra direttamente al primo posto nelle classifiche inglesi e conquista il Disco d’Oro anche in Italia.
L’anno successivo la band colleziona il maggior numero di nomination ai prestigiosi Brit Awards; miglior band, singolo, album e rivelazione dell’anno.
In pochi mesi la band conquista anche gli Stati Uniti, trovando spalancate le porte di vetrine importanti come il David Letterman Show e il Saturday Night Live ed entrando nella top 10 di Billboard.

Non molto dissimile è la corsa al successo di GEORGE EZRA, il cui singolo “Budapest” è stabilmente tra i più programmati dalle radio italiane.
Cantautore inglese nato nel 1993, cresce a Hertford, a nord di Londra, e a 18 anni si trasferisce a Bristol. Lì frequenta il British Institute of Modern Music e si esibisce nei pub locali. Ispirato dal folk nordamericano e dotato di una voce profonda che non ne fa intuire la giovane età, posta alcune canzoni online. È notato dalla Columbia, che lo mette sotto contratto. Nell’estate del 2013 debutta su un palco importante al festival di Glastonbury, dove arriva grazie al supporto della BBC.
In ottobre pubblica il primo Ep intitolato “Did You Hear the Rain?”, quattro canzoni lanciate dalla title track e da “Budapest”. Quest’ultima arriva fino al sesto posto della classifica italiana, ottenendo un Disco di Platino con oltre 30.000 download digitali.
Un secondo Ep di quattro pezzi, “Cassy O’”, esce nel marzo 2014, bissando il successo del primo e soprattutto dimostrando l’autenticità di un autore e compositore destinato a durare, il cui songwriting affonda le radici in idoli lontani come Woody Guthrie e Bob Dylan.
Una “rising star” che in patria gode del supporto di uno dei più importanti DJ del Regno Unito, quello stesso Zane Lowe che lo ha lanciato e che ora lo ha indicato come “next hype”, inserendolo nella Top 5 del “BBC Sound of 2014”.
Finalmente, lo scorso 1° luglio, GEORGE EZRA ha dato alle stampe l’attesissimo album di debutto, “Wanted on Voyage”, già Disco del Mese di Ondarock e ai vertici delle classifiche internazionali.

BASTILLE + GEORGE EZRA
Piazza Castello – Ferrara
Venerdì 25 luglio

Orari:
Biglietteria: ore 18:00
Porte: ore 19:00
George Ezra on stage: ore 20:15
Bastille on stage: ore 21:45

Ingresso: 30 euro

Info: 0532-241419
Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito web della rassegna: www.ferrarasottolestelle.it

Risorse in rete:
www.bastillebastille.com
www.georgeezra.com

Il Festival è organizzato dall’Associazione “Ferrara sotto le Stelle” con il sostegno del Comune di Ferrara, dell’Amministrazione Provinciale di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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