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Da: Conservatorio Ferrara Press

Una serie di incontri online con quasi ventiquattro docenti e gli studieni del Conservatorio, per scoprire attraverso delle lezioni e degli appuntamenti l’offerta formativa del Frescobaldi di Ferrara, attraverso la voce dei docenti e degli studenti che già sono iscritti al Frescobaldi. Nell’impossibilità di organizzare, quest’anno, il classico ‘Conservatorio Aperto’ in sede, il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara propone gli Open Days Online, nei giorni di venerdì 26 e sabato 27 giugno, dalle 10 alle 18, possibili attraverso la piattaforma Google Meet.

Il consueto appuntamento annuale che, con visite guidate, approfondimenti e curiosità, permetteva di entrare nelle aule dell’istituto di alta formazione musicale e assistere alle lezioni, incontrare i docenti e provare gli strumenti, si sposta quest’anno sulla piattaforma online.

Alcuni dei docenti e degli studenti del Conservatorio Frescobaldi saranno disponibili a dare informazione e incontrare gli interessati in un’aula virtuale sulla piattaforma Google Meet, alla quale si potrà accedere, nei giorni e negli orari che verranno presto indicati. Gli Open Days Online sono pensati per i possibili studenti e rispettivi genitori interessati a iscriversi al Conservatorio Frescobaldi. Saranno rappresentate tutte le aree strumentali del Conservatorio (Antica, Classica e Jazz) e ci sarà la possibilità di avere informazioni, delucidazioni e chiarimenti sui corsi e sull’offerta formativa del Conservatorio.

Il calendario degli incontri. Si potranno incontrare, per gli Open Days area Classica: Maurizio Pagliarini, docente di Chitarra (venerdì 26 giugno, dalle ore 10 alle 12), Guido Querci (docente di Strumenti a percussione, 26 giugno ore 10-13), Dahba Stefania Awalom (docente di Arpa, 26 giugno ore 10-12), Beatrice Barazzoni (docente di Composizione, 26 giugno ore 10-12), Luisella Ghirello (docente di Violoncello 26 giugno 11-13), l’incontro con Alfredo Trebbi (docente di Contrabbasso e Tecniche di consapevolezza corporea, il 26 giugno ore 14-18) Daniele Borgatti (docente di Pianoforte, direttore del dipartimento Strumenti a tastiera e a percussione, il 26 giugno dalle 14 alle 16), Achille Galassi (docente di Viola, direttore del dipartimento Strumenti ad arco e a corda, il 26 giugno dalle 14 alle 16), Martina Dainelli e Massimo Mondaini (docenti di Tromba e Corno, referenti per il dipartimento Strumenti a fiato, il 26 giugno dalle 15 alle 18, e il 27 giugno dalle 11 alle 13, e dalle 15 alle 17), Alessandro Battaglini (docente di Fagotto, il 26 giugno dalle 15 alle 17), Sabrina De Carlo (docente di Pianoforte il 26 giugno dalle 16 alle 18), Stefano Cardi (docente di Chitarra e coordinatore dell’area Musica contemporanea, sabato 27 giugno dalle 10 alle 12), Claudio Conti (docente di Clarinetto, il 27 giugno dalle 10 alle 12), Achille Galassi (docente di Viola, direttore del dipartimento Strumenti ad arco e a corda, il 27 giugno dalle 10 alle 12), Daniele Borgatti (docente di Pianoforte, direttore del dipartimento Strumenti a tastiera e a percussione, il 27 giugno dalle 11 alle 12), Marina Cristina Tarozzi (docente di Flauto traverso il 27 giugno dalle 11.30 alle 13, e sempre sabato dalle 15 alle 18). E poi, ancora, incontro con Silvia Cuccurullo, docente di Pianoforte (il 27 giugno dalle 16 alle 18).

Per gli Open Days area Jazz: Marta Raviglia (docente di Canto jazz, 26 giugno alle 10 e 27 giugno alle 18), Pasquale Morgante (docente di Composizione jazz e Tutor dei bienni jazz, il 26 giugno dalle 11 alle 13), Fabrizio Puglisi (docente di Pianoforte jazz, 26 giugno dalle 11 alle 13), Geoff Warren (docente di Flauto jazz, 26 giugno 11-13), l’incontro con Roberto Manuzzi (docente di Musica d’insieme jazz, Informatica musicale e Tutor dei trienni jazz, il 26 giugno dalle 16 alle 18, e il 27 giugno dalle 14 alle 16). Infine Pietro Ciancaglini (docente di Basso elettrico e Contrabbasso jazz, il 27 giugno dalle ore 16 alle 18).

Per gli Open Days area Musica antica: incontro con Marina Scaioli (docente di Clavicembalo, referente per Mandolino, Musica antica e Tutor dei trienni classici, il 27 giugno dalle 10,30 alle 13), e Laura Pontecorvo (docente di Musica da camera e Flauto traversiere Coordinatrice delle discipline musicali d’insieme, il 27 giugno dalle 15 alle 17).

Ci sarà anche un incontro con la Consulta degli studenti, insieme a Lorenzo Moretto, Valentina Franzaroli e Simone Pattocchio, in programma per il 26 giugno dalle 10 alle 12. 30. I rappresentanti degli studenti risponderanno ai quesiti e racconteranno la propria esperienza all’interno del Frescobaldi.

Per partecipare con Meet. Gli incontri sono programmati sulla piattaforma di Google con l’applicazione Meet. Per partecipare occorre avere un account Gmail. Nel caso non lo si abbia, è possibile attivarlo gratuitamente (tutte le indicazioni sono sul sito del Conservatorio). I visitatori che intendono entrare nell’aula virtuale devono semplicemente cliccare sul link “Entra in aula” e poi su “Partecipa” o “Chiedi di partecipare”. Tutti i docenti partecipanti e gli allievi sono a disposizione del pubblico per fornire informazioni o chiarimenti sull’offerta formativa del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. La segreteria che si occupa dei corsi accademici di I e II livello riceve email all’indirizzo accademici@consfe.it, mentre la segreteria che si occupa di tutti gli altri corsi riceve email all’indirizzo segreteria.didattica@consfe.it.

***

“Quest’anno – spiega Fernando Scafati, direttore del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara – a causa dell’emergenza sanitaria non abbiamo potuto aprire il Conservatorio, come gli scorsi anni, per far scoprire i nostri corsi e la nostra musica. Abbiamo quindi deciso di aprire le porte virtualmente, per far conoscere tutte le opportunità della nostra offerta formativa: dai laboratori di base ai corsi propedeutici, a quelli accademici di tipo universitario, di primo e di secondo livello. Seguendo le istruzioni, presenti già nella home page del Conservatorio Frescobaldi, www.consfe.it, ciascun interessato potrà entrare nelle aule virtuali dei docenti, parlare con loro, fare domande e chiedere informazioni sui corsi, e assistere ad alcune lezioni online. Anche gli allievi saranno disponibili per rispondere alle curiosità dei partecipanti”.

Di recente, per far conoscere le proprie attività e rendere disponibili all’ascolto e alla visione di tutti alcune recenti produzioni, è stato creato anche il canale YouTube del Frescobaldi, già presente anche nei canali social Facebook e Instagram.

Per maggiori informazioni consultare il sito del Conservatorio Frescobaldi: www.consfe.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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