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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Già tra i dieci migliori gruppi dell’anno al Top Jazz 2018 di Musica Jazz, la Tower Jazz Composers Orchestra continua la brillante ascesa e si accinge ad esordire discograficamente. Il concerto in programma per venerdì 27 settembre al Teatro De Micheli di Copparo (Fe) costituisce la preziosa occasione per ascoltare dal vivo parte del repertorio che andrà a costituire l’album nuovo di zecca. La serata è realizzata in collaborazione con il Comune di Copparo, Bologna Jazz Festival e Overstudio Recording.

Già tra i dieci migliori gruppi dell’anno al Top Jazz 2018 di Musica Jazz, la Tower Jazz Composers Orchestra – apprezzata orchestra residente del Jazz Club Ferrara – continua la brillante ascesa e si accinge ad esordire discograficamente. Il concerto in programma per venerdì 27 settembre (inizio ore 21.30) al Teatro De Micheli di Copparo (Fe) – luogo eletto alla registrazione – costituisce la preziosa occasione per ascoltare dal vivo parte del repertorio che andrà a costituire l’album nuovo di zecca. La serata è realizzata in collaborazione con il Comune di Copparo, Bologna Jazz Festival e Overstudio Recording.
Affidati alla direzione di Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone, gli oltre venti elementi che costituiscono la TJCO mettono in gioco collettivamente le proprie idee musicali con creatività e sorprendente empatia, eseguendo partiture pensate per l’orchestra stessa e rivisitazioni di brani provenienti da varie tradizioni.
È così possibile definire l’orchestra come un’esperienza orizzontale a dimensione variabile e con un regime partecipativo. Ogni componente più o meno stabile dell’organico, in veste di compositore e improvvisatore, contribuisce alla ricerca a tutto campo che è propria dell’attitudine artistica di questa formazione.
Nella residenza al Jazz Club Ferrara, l’orchestra ha costruito un repertorio piuttosto vasto e variegato, dove le voci dei vari compositori si confrontano tra loro nella ricerca di un’identità riconoscibile e di un percorso teso a sconfinare oltre, pur attraversandolo in lungo e in largo, l’idioma classico della big-band jazzistica. Al di fuori del Torrione San Giovanni, in cui si esibisce mensilmente nell’ambito delle stagioni di “Ferrara In jazz”, la TJCO ha calcato i palcoscenici di prestigiosi festival quali Bologna Jazz Festival (a fianco di David Murray), Correggio Jazz nell’ambito di Crossroads jazz e altro in Emilia-Romagna ed Euphonie festival di suoni in natura, nella suggestiva cornice dei Trepponti di Comacchio.
L’ingresso è a offerta libera. Per informazioni www.teatrodemicheli.it. Il ricavato della serata contribuirà alla realizzazione di progetti artistici di giovani talenti copparesi.

L’attività della Tower Jazz Composers Orchestra è sostenuta dal contributo della Regione Emilia-Romagna “Legge Musica L.R 2/18, art. 8”.

The Tower Jazz Composers Orchestra
Alfonso Santimone – direzione, pianoforte, elettronica
Marta Raviglia – voce
Sandro Tognazzo – flauti
Gianluca Fortini – clarinetti, sax alto
Piero Bittolo Bon – sax alto, clarinetti, flauti
Filippo Orefice – sax tenore, clarinetto, flauto
Tobia Bondesan – sax tenore, sax soprano
Giulia Barba – sax baritono, sax alto, clarinetto basso
Mirko Cisilino – tromba, corno francese
Gabriele Cancelli – tromba, cornetta, flicorno
Paolo Malacarne – tromba, flicorno
Andrea Del Vescovo – tromba, flicorno
Federico Pierantoni – trombone
Lorenzo Manfredini – trombone
Max Ravanello – trombone
Fabio De Cataldo – trombone basso
Glauco Benedetti – tuba
Federico Rubin – pianoforte
Luca Chiari – chitarra elettrica ed acustica
Stefano Dallaporta – contrabbasso, basso elettrico
William Simone – percussioni
Simone Sferruzza – batteria
Andrea Grillini – batteria

Informazioni
www.teatrodemicheli.it
biglietteria@teatrodemicheli.it
tel. 0532 864 580-1

Dove
Teatro De Micheli
Piazza del Popolo, 11/A – 44034 Copparo (FE)

Costi e Orari
Ingresso a offerta libera

Inizio concerto ore 21.30

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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Francesco Monini
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