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da: Ufficio stampa Forza Italia Bondeno

Incontro previsto venerdì 30 ottobre alle 17:30 presso la Pinacoteca Cattabriga in piazza Garibaldi 9 a Bondeno

“L’Expo spiegata ai bambini” un momento dedicato a tutti gli operatori culturali, ai genitori e a coloro che hanno a cuore la formazione dei più piccoli. Una riflessione sul tema dell’Esposizione Universale 2015 che si chiuderà a Milano il 31 ottobre.
In questi mesi l’abbiamo sentita nominare ovunque: telegiornali, quotidiani, riviste, speciali televisivi sull’Expo Milano 2015. Ma cos’è un’Esposizione Universale? Che storia ha questo evento? E perché è importante esporre qualcosa?
Per rispondere a questi interrogativi Art’è Ragazzi insieme a Forza Italia Bondeno, ha promosso l’incontro in programma venerdì 30 ottobre alle ore 17.30 presso la Pinacoteca “G. Cattabriga” in piazza Garibaldi 9 a Bondeno.
Art’è Ragazzi ha inoltre predisposto un numero speciale della rivista Dada dedicato all’Expo, in collaborazione con Marco Dallari, professore ordinario di Pedagogia Generale e Sociale, ideatore e direttore del Laboratori di Comunicazione e Narratività dell’Università di Trento e Artebambini, riconosciuto dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). Questo periodico, già premiato alla Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna nella categoria Arte per Ragazzi, è molto di più di una semplice rivista destinata ai giovanissimi: costituisce infatti una preziosa risorsa per genitori e insegnanti offrendo strumenti e occasioni di relazione educativa e creativa con un approccio attivo e multidisciplinare.
“Una manifestazione internazionale come l’Expo è prima di tutto una grande occasione d’incontro e di confronto. Quella di Milano è alle battute conclusive. Operatori di tutto il mondo – sostiene Marco Dallari – hanno avuto l’occasione non solo di mostrare ai colleghi e ai visitatori di altre nazioni come lavorano e cosa producono, ma anche soprattutto d’incontrarsi e confrontarsi per trovare nuove strategie di collaborazione, risolvere problemi comuni. Quest’anno il tema dell’esposizione di Milano 2015 è stato particolarmente interessante: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Non si tratta, dunque, soltanto di vedere quello che agricoltori, allevatori, industriali, commercianti e ristoratori producono e mettono sulle tavole del mondo: si tratta anche di affrontare problemi drammatici come la fame nel mondo, lo spreco di cibo nei paesi ricchi e la sua mancanza nei paesi poveri, la sostenibilità ambientale di allevamenti e produzioni agricole. Ogni edizione è un’occasione di piacere e riflessione, in cui sorprendersi, divertirsi, trovare storie sconosciute, e alla fine, accorgersi che si impara qualcosa di più.”
Al termine dell’incontro ogni partecipante verrà omaggiato del numero speciale della Rivista Dada “L’Expo spiegata ai Bambini”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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