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da: Vigarano s’incanta

Questa sera la giuria sceglierà tra tutti i partecipanti, un solo nome.
Sarebbe bello dare spazio a tutti, ma domani Sabato 1 Agosto sarà il momento della festa per la fine di questo festival, che aspira a diventare una data fissa nella stagione musicale ferrarese.
Alle ore 21 apriranno NOTE DISTORTE giovane band che proviene da Renazzo e dintorni.

A seguire:
NOISY NEIGHBOURS La chitarra fingerstyle di “Tony”, la chitarra blueseggiante di “Roccia”, il basso chirurgico di “Bù” e la batteria groovy di “Johnny” creano un sound che unisce tutte le loro diverse influenze musicali.
Negli anni solo la voce ha visto cambiare diverse cantanti fino ad arrivare alla nostra carichissima Laura “Zen”.
Difficile descrivere il genere perché si varia di brano in brano e perché spesso il rock si mescola velocemente a sonorità blues, funky e raggae.
Il repertorio di questa sera propone pezzi propri. Nel 2013 viene registrato l’album di debutto “Tales of Love & Indecision”. Questa sera proporranno tutti inediti: Rosie, Trucker Lassie Blues, Lonely Beer, Bitch, Admiral Hosier’s Ghost.

THE MOONLIGHT BAND. Il gruppo si è formato quando ancora tutti i componenti frequentavano le scuole superiori insieme, da un’ idea del chitarrista Antony Vezzani e dal bassista Enrico Poletti. Strada facendo alcuni membri hanno abbandonato il gruppo per vari motivi. I nuovi membri invece lo hanno portato avanti, migliorando sempre di più le performance della band e allestendo sempre di più un repertorio di cover più ampio. Il repertorio si è espanso, inserendo cover di brani italiani e stranieri dagli anni 80 fino al 2000. Questa sera proporranno: Proud Mary di Creedence Clearwater Revival, I’m a believer di Smash Mouth, Johnny be good di Chuck Berry, Mama maè dei Negrita, La mia banda suona il rock di Ivano Fossati

LABEL27 nascono a Ferrara nell’estate del 2012 da un’idea di Tommy Civieri e Mattia Negrelli i quali, provenendo da diversi progetti di varia natura, decidono di convogliare le loro energie nella stesura di brani inediti che possano riassumere le loro esperienze ed influenze. Tutto questo si traduce in una band “modern rock” dalle sfumature settantiane, con un repertorio di cover ed inediti che spazia dal pop-rock all’ hard ‘n’ heavy. I Label 27 hanno partecipato negli ultimi tre anni a diverse manifestazioni (Heavy Live Aid for Emilia, RockaFe, Festival SPO) e portato la loro musica in interessanti location (es. Borderline di Modena). Ad aprile 2014 hanno pubblicato il singolo autoprodotto “Tonight” e per l’estate 2015 è prevista la pubblicazione del loro primo EP ufficiale (sempre autoprodotto).
Questa sera proporranno 5 brani inediti: Tonight, Eternity, My destination, Someone like you, (Won’t relive you) Again.

Funky Monks formatisi all’inizio dell’estate del 2012, nascono come tribute band ai Red Hot Chili Peppers. La voce solista viene cambiata durante l’estate del 2013 e qui cominciano a suonare live in locali e manifestazioni a Crevalcore e dintorni. Poco dopo iniziano a scrivere pezzi propri mantenendo il genere funk/rock di origine, traendo principalmente ispirazione da Red Hot Chili Peppers e altri gruppi e artisti funk, funky e rock, continuando però ad esibirsi come tribute band. Cominciano ad incidere un demo di pochi pezzi (sia inediti originali, sia cover dei Chilis) all’inizio del 2014. Nel corso del 2014 continuano ad esibirsi live nelle provincie di Bologna, Modena, Ferrara e Trento. Completano la prima registrazione professionale presso il Music Inside Studio di Novi di Modena e pubblicano il loro primo e secondo singolo chiamati Next/Problems e Callon

Questa sera 5 inediti anche per loro: Callon, Next/Problems, Into the jam, September rain, Senza nome
POCABANDA: La band nasce nel 2001 in provincia di Ferrara; inizialmente attivi come cover band, da circa quattro anni si dedicano a numerose idee che nel tempo avevano accantonato. Nasce quindi un album di brani inediti, rigorosamente in italiano, pubblicato, per l’etichetta Jaywork di Paolo Martorana. Il titolo dell’album è “Lilith”, L’album, contiene 11 brani, preceduti da un intro strumentale. Si tratta di un lavoro autoprodotto in tutti gli aspetti; dalla registrazione, effettuata in parte presso l’Animal House Studio (Ferrara) di Federico Viola ed in parte in sala prove con la produzione artistica di Mattia Paterna, alla promozione. Ne viene fuori un rock italiano appassionato e appassionante, da scoprire, con diversi gradi di lettura, sicuramente influenzato dalle sonorità rock anni ‘90. Due dei brani del disco vedono la partecipazione di Eleonora “Elios” Poltronieri ai cori.
Questa sera proporranno cinque brani inediti. A scelta tra i seguenti: Clandestino, Fuori, Se ti reincontrassi adesso, Nda, In un giorno di Agosto, Ti solleverò, Una cosa.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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