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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Primo fine settimana firmato Ferrara In Jazz 2019/20. Venerdì 4 ottobre il trio del pluripremiato chitarrista e compositore danese Jakob Bro alza il sipario sulla XXI edizione. Con lui Thomas Morgan al contrabbasso e Joey Baron alla batteria. Sabato 05 opening party al wine bar del Torrione con la selezione musicale di svariati dj e la possibilità di tesserarsi ad un costo agevolato.

Primo fine settimana firmato Ferrara In Jazz 2019/20. Il Torrione riapre i battenti dopo la consueta pausa estiva e alza il sipario sulla ventunesima edizione della prestigiosa rassegna – venerdì 4 ottobre, ore 21.30 – con il trio del chitarrista danese Jakob Bro, completato da Thomas Morgan al contrabbasso e Joey Baron alla batteria.
Jakob Bro, chitarrista, bandleader e compositore, nasce in Danimarca nel 1978. Il primo approccio alla musica avviene grazie al padre con il quale inizia a suonare la tromba, ma è dopo aver scoperto Jimi Hendrix che lascia lo strumento a fiato per la chitarra. Studia e si perfeziona alla Royal Academy of Music di Danimarca, per poi volare oltreoceano alla Berklee School di Boston ed alla New School di New York. Inseritosi fin da subito nella florida scena newyorchese Bro è divenuto membro del gruppo del batterista Paul Motian e del quintetto transeuropeo di Tomasz Stanko. In qualità di bandleader ha pubblicato svariati dischi caratterizzati da eccellenti collaborazioni con artisti del calibro di Lee Konitz, Bill Frisell, lo stesso Paul Motian, Kenny Wheeler, Paul Bley, Chris Cheek e molti altri. Il suo trio con Morgan e Baron, invece, ha più di un lustro di attività alle spalle: il tutto si traduce in un affiatamento fuori dal comune, capace di produrre visionari dipinti sonori, attingendo da una ricchissima tavolozza timbrica. Artista pluripremiato, Bro ha ricevuto ben cinque Danish Music Awards ed è stato inserito nella Jazz Denmark’s Hall of Fame.
Sabato 5 ottobre, infine, a partire dalle ore 21.00, Ferrara In Jazz festeggia la riapertura con un opening party al wine bar del Torrione, in compagnia della selezione musicale di alcuni dj di casa al Jazz Club e non solo. Esclusivamente nel corso di questa serata, sarà possibile rinnovare il tesseramento ad Endas o effettuarlo ex novo ad un costo agevolato.

Informazioni
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 331 4323840 tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 22:00.
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

Dove
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

Costi e orari
Venerdì 04 ottobre
Intero € 20
Ridotto € 15

Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 21.30

Sabato 05 ottobre
Ingresso libero riservato ai soci Endas
Tessera Endas € 10

Opening party dalle ore 21.00 alle ore 02.00
Non si accettano pagamenti POS

Direzione artistica
Francesco Bettini

Ufficio stampa
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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