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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Venerdì 27 Marzo alle ore 11 nella Sala Arengo del Comune di Ferrara, (piazza Municipale, 2), si terrà la cerimonia di consegna degli attestati delle “Ferrara School of”, diplomi di eccellenza conseguiti dai migliori laureati dell’Ateneo ferrarese in percorsi internazionali.

La consegna degli attestati da parte del Prof. Paolo Ceccarelli, urbanista di fama internazionale e titolare della cattedra UNESCO in “Pianificazione Urbana e Regionale per lo Sviluppo Locale Sostenibile”, sarà preceduta da una sua relazione dal titolo “E’ ora di spiegare le vele…”, alla presenza del Rettore Pasquale Nappi e delle Autorità Municipali.

L’Ateneo Ferrarese pone grande attenzione all’internazionalizzazione, sia per la ricerca sia per la didattica, e ritiene che sia importante che i propri studenti maturino esperienze che li aprano al mondo.
Come sottolinea Eleonora Luppi, delegata del Rettore all’Area Internazionale… “tra i giovani che ricevono il diploma ci sono laureati dei numerosi corsi di laurea a doppio titolo attivati dall’Università di Ferrara con prestigiose Università Europee e extra europee, e giovani che, durante il proprio percorso di studi, hanno partecipato ai programmi di mobilità verso i 41 Paesi stranieri con cui Unife ha accordi di collaborazione. Questi giovani hanno avuto la possibilità di trascorrere lunghi periodi presso Atenei esteri, seguire corsi in lingua straniera, lavorare per la tesi in contesti di ricerca internazionali a stretto contatto di giovani colleghi e docenti di diversa provenienza”.
“I laureati che venerdì saranno premiati” – conclude Eleonora Luppi – hanno acquisito un bagaglio di esperienze, scientifiche e umane, che potrà essere molto utile nel loro futuro professionale. Da segnalare che quest’anno si sono aggiunte le nuove “Ferrara School of di Medicinal Chemistry, Engineering, Law, a testimonianza del sempre maggior coinvolgimento degli studenti e del valore riconosciuto ad una formazione internazionale”
Ma ecco tutti i nomi dei premiati: Architecture: Sara Dughetti, Giulia Zanforlin, Francesca Albanesi, Federica Zatta; Chemistry Davide Brasili; Medicinal Chemistry: Filippo Scapinelli; Engineering: Diego Giordano, Giulia Rossato; Humanities: Cristian Martin Gonzàlez, Martina Pirazzi, María Josefa Moreno Prieto; Law: Chiara Arcangeli; Biosciences: Bruno Esattore, Arianna Fallacara, Alessandra Fidone, Massimo Tomasi; Physics: Adriano Baldeschi, Elena Dall’Occo, Lorenzo De Santis, Francesco Forastieri, Renato Quagliani, Sara Trivellato.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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