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da: Il Gruppo dei 10 e AMF

Lo swing del Gaspare Pasini Quartet è pronto ad infuocare l’aula magna Stefano Tassinari della scuola di Musica Moderna in via Darsena 57 a Ferrara. Questo quartetto di nuova formazione, denominato “Groove Machine”, sarà protagonista venerdì 21 marzo del quarto appuntamento di “Tutte le Direzioni in Springtime 2014”, l’edizione primaverile della ricca rassegna musicale organizzata dal Gruppo dei 10.

A capitanare la “macchina del groove” è l’infuocato sax alto di Gaspare “Casper” Pasini accompagnato dal celebratissimo Dado Moroni al pianoforte, dal contrabbassista di Shawn Monteiro Dave Zinno e da Adam Nussbaum, uno dei più originali batteristi di tutti i tempi, vera fucina di idee ritmiche reduce da un lungo sodalizio con Dave Liebman e Steve Swallow. Una ritmica composta da veri “giganti” dello swing, sia per il curriculum davvero importante, che per la visione (e condivisione) del jazz come costante ed imprescindibile pulsione ritmica, in grado di incantare il pubblico con ritmi fluenti e con una sana dose di improvvisazione. Il repertorio è costituito infatti da composizioni originali ma non mancano alcuni tra gli standard meno battuti del registro contemporaneo, tutti comunque al servizio di un interplay ricco di fresca energia.

Gaspare Pasini, classe 1958, è un istrionico sassofonista “di cuore e sostanza”: una definizione che spiega magistralmente come sia in grado di esprimere “di pancia” il suo suono decisamente personale regalando emozioni mai uguale a se stesse. Recentemente ha dato un nuovo impulso al suo percorso musicale con la realizzazione di un vibrante progetto condiviso sulla musica di Art Pepper. Il suo curriculum del resto è eloquente: non si può certo suonare con gente del calibro, fra gli altri, di George Cables, Billy Higgins, Cedar Walton, Ray Mantilla, Carl Burnett, e molti altri, se non si possiedono notevoli doti tecnico-strumentali ed un carisma autentico.

Il nome italiano più rispondente al canone swing del jazz, l’elemento base di questa formazione, è quello di Edgardo “Dado” Moroni, nato a Genova nel 1962. Nessuno sa interpretare come lui le melodie armoniose dello swing attraverso gli 88 tasti del pianoforte e, per averne conferma, basta chiedere ad alcuni grandi nomi americani come Ray Brown, Ron Carter, Johnny Griffin, Clark Terry, Peter Erskine, Alvin Queen e molti altri che ne hanno sempre preteso le pregiate collaborazioni anche negli Stati Uniti, dove peraltro Moroni è sempre stato di casa e trattato al pertinente rango di fuoriclasse.

Al contrabbasso spicca un altro artista che il groove lo governa a menadito, ovvero Dave Zinno. Nato nel 1960 a Newport, nella casa che sta proprio a fianco del sito dove George Wein organizzò i suoi primi leggendari festival, il suo destino non poteva che essere imprescindibilmente legato al mondo del jazz. Già allievo di Gary Peacock, ed oggi a sua volta molto noto ed apprezzato didatta, è interprete di un’eccellente carriera che lo ha visto insieme a Shawnn Monteiro, Diane Schuur, Sonny Fortune, Jimmy Cobb e molti altri.

L’ultimo asso da calare nella sezione ritmica è Adam Nussbaum, uno dei batteristi più richiesti nella storia del jazz moderno. Un titolo derivato dalla sua impressionante versatilità e dalla sua straordinaria capacità di assecondare e rilanciare il flusso improvvisativo. Come già anticipato, è stato ammirato di recente in Europa con Dave Liebman e Steve Swallow ma ha suonato anche al fianco di tanti altri nomi illustri quali Sonny Rollins, Stan Getz, Michael Brecker, Jerry Bergonzi, Joe Lovano fino a John Scofield e Carla Bley.

Lo spettacolo inizierà alle ore 21.30 ma le porte saranno aperte già dalle ore 20.30 per l’aspetto più conviviale e spontaneo della serata. È previsto infatti un buffet che ha riscosso molto successo nelle edizioni precedenti, ma che richiede, a chi fosse interessato a partecipare, un gradito apporto di carattere alimentare dolce o salato. Tutto all’insegna della condivisione che caratterizza la musica e la voglia di stare insieme. Per questo l’ingresso sarà libero come chiaro segnale della volontà di aprirsi verso tutta la cittadinanza.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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