Skip to main content

da: ufficio stampa Coldiretti

4 tour per giornalisti e buyers per incontrare eccellenze regionali

A dieci giorni dall’inizio, il primo brindisi all’Expo con i giornalisti stranieri avrà per protagonisti vini e prodotti di eccellenza dell’Emilia Romagna. Dal 21 al 23 aprile, giornalisti provenienti da tutta Europa, dalla Finlandia alla Svizzera, dall’Olanda alla Bulgaria, e dagli Stati Uniti, verranno accolti, in vista della grande kermesse mondiale, nel territorio dell’Emilia Romagna. Una iniziativa nata dalla collaborazione tra Coldiretti regionale, Coldiretti provinciale di Piacenza e Regione Emilia Romagna, che porterà i giornalisti specializzati in wine & food a incontrare i produttori delle eccellenze enogastronomiche dell’Emilia Romagna, che costituiranno le bandiere dell’agroalimentare regionale nei sei mesi dell’Expo, e a conoscere il territorio regionale e la sua storia con le sue bellezze naturali ed artistiche. L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa a Bologna, cui sono intervenuti l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, il presidente regionale di Coldiretti, Mauro Tonello, e il presidente di Coldiretti Piacenza, Luigi Bisi.
È un modo – commenta Coldiretti Emilia Romagna – per far scoprire ai visitatori stranieri che proprio nel territorio circostante ci sono le radici dell’Expo costituite dalle grandi produzioni enogastronomiche emiliano romagnole e italiane in generale.
Per tre giorni, i giornalisti parteciperanno a sessioni formative e informative, visiteranno il territorio, degustando vini tipici abbinati alle produzioni alimentari che fanno dell’Emilia Romagna la food valley d’Italia. Tra i vini piacentini – sottolinea Coldiretti – spicca il Vin Santo di Vigoleno, la più piccola Doc d’Italia con una produzione di circa 5.000 bottiglie l’anno. Il Vin Santo di Vigoleno – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – è ottenuto da uve di vitigni autoctoni, la cui memoria è rimasta quasi esclusivamente nel territorio dei colli piacentini. I loro nomi sono Santa Maria e Melara, che forniscono la maggioranza delle uve, accompagnati in minimo uvaggio da Ortrugo, Beverdino e Trebbiano. Questi vitigni – spiega Coldiretti Emilia Romagna – sono coltivati sulle balze del medioevale borgo fortificato di Vigoleno, affacciato sul parco dello Stirone che danno uve con particolari caratteristiche di gusto e di aroma grazie alla proprietà di terreni che si trovano solo qui e che i geologi hanno denominato “formazione di Vigoleno”. Insieme con il Vin Santo ci saranno gli altri vini tipici del territorio, dall’Ortrugo alla Bonarda, dalla Malvasia al Gutturnio. Quest’ultimo in particolare è un vino (ottenuto dall’uvaggio di Barbera e Bonarda) che si produce solo in provincia di Piacenza. Capostipite dei vini rossi piacentini, nel 1967 è stato tra i primi dieci vini italiani (e il primo vino piacentino) a ricevere la denominazione d’origine controllata (Doc). Ciò che il Gutturnio è per i rossi, l’Ortrugo è per i bianchi, ottenuto dall’omonimo vitigno che da secoli si coltiva solo nel piacentino. Dopo aver rischiato di sparire, è stato recuperato agli inzi degli anni Settanta del secolo scorso dalla passione dei viticoltori locali.
La parte gastronomica sarà rappresentata dalle bandiere del gusto emiliano romagnolo, guidate dai due grandi formaggi nati secoli fa in queste terre, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, accompagnati dal “Re dei salumi”, sua maestà il Culatello di Zibello, che si produce solo qui, grazie alle nebbie e all’aria di queste terre, al prosciutto di Parma e all’aceto balsamico tradizionale di Modena, altro figlio di eccellenza dei vitigni del territorio, fino al burro ValParma, ottenuto dalla panna del latte di alta qualità utilizzato per produrre Parmigiano Reggiano.
Per consentire ai giornalisti di calarsi nel territorio e nella sua storia, è stata loro riservata l’accoglienza nel quattrocentesco castello di San Pietro in Cerro, complesso fortificato composto da trenta sale, che hanno mantenuto molti arredamenti originali, due saloni d’onore, cucine e prigioni. L’antica dimora, che fa parte del sistema dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza, ospiterà l’incontro tra i produttori di vini e i giornalisti stranieri, che saranno alla fine ospitati per il pernottamento alla “Locanda del re Guerriero”, ricavata nelle antiche scuderie del castello.
L’obiettivo esplicito dell’incoming dei giornalisti stranieri è quello di promuovere e incrementare la reputazione dei vini piacentini e dei prodotti enogastronomici dell’Emilia Romagna all’estero. Per questo Coldiretti Emilia Romagna e Coldiretti Piacenza, sempre in collaborazione con la Regione, dopo questo primo appuntamento con i giornalisti che riporteranno nei Paesi d’origine le informazioni sulle eccellenze territoriali, hanno già programmato altri tre incontri con buyers provenienti dall’estero. Il primo dal 19 al 21 maggio prossimi, il secondo dal 6 al 7 ottobre. Il terzo sarà ancora più articolato, organizzato su quattro giornate dal 9 al 12 giugno, con importatori e buyers comunitari ed extracomunitari provenienti da Canda, Usa, Corea, Giappone, Germania, Svizzera, Estonia che avranno modo di incontrare i produttori italiani con la formula “one to one” per eventuali accordi commerciali.

tag:

COLDIRETTI

I commenti sono chiusi.


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it