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Da Comune di Comacchio

Daniella Firpo – voce
Daniele Santimone – chitarra
Roberto Rossi – percussioni

(Tra Brasile e Italia…)

Il concerto è un affascinante viaggio tra Brasile e Italia, nel quale si uniscono sonorità acustiche e colori ritmici tipici dell’universo brasiliano e del mondo del jazz, combinando gli aspetti vitali delle due culture, tra tradizione e innovazione. Raccoglie l’esperienza degli ultimi sei anni della cantante baiana trasferitasi in Italia nel 2009, in un connubio poetico tra le sue origini e l’italianità adottiva
La scaletta è composta in gran parti dai brani del suo ultimo album “Vento di Bahia e Nebbia”, appena uscito (AlfaMusic), da quelli di sua composizione, ma anche da canzoni significative della MPB (Musica popular brasileira) di autori tali quali Gilberto Gil, Noel Rosa, Tom Jobim, Caetano Veloso, rivisitate in modo tutto originale.
Nel creare un solido ponte tra la ventosa Bahia e la nebbiosa Italia, Daniella si avvale di un organico Trio composto da Daniele Santimone alla chitarra e Roberto Rossi alla “percuria” (che in brasiliano vuole dire percussioni+batteria), che traducono la sua musica in modo ancor più universale, sconfinando le identità di genere e donando ai brani originalità e bellezza.

Biografia riassuntissima
La cantante e compositrice brasiliana Daniella Firpo nasce in una famiglia di musicisti che la avvicinano al canto in tenera età. Intraprende l’attività professionale circa vent’anni fa, a Salvador de Bahia, riscuotendo immediato riscontro di pubblico e critica. Dal 2009 elegge l’Italia sua patria d’adozione, dove il suo timbro profondo, dinamico e vellutato, frammisto a giocosa creatività, la proietta sul panorama musicale nazionale attraverso la partecipazione a prestigiosi festival e manifestazioni. Parallelamente all’attività concertistica, la Firpo divulga storia e cultura della musica brasiliana tenendo corsi e seminari presso scuole e associazioni culturali.

Biografia riassunta

La cantautrice brasiliana Daniella Firpo, nata a Salvador, Bahia, ha maturato diverse esperienze musicali in Brasile prima di arrivare in Italia, avendo già partecipato a diversi Festival ed a significative manifestazioni culturali dello Stato, occupando uno spazio di rilievo nel panorama musicale di Bahia e facendosi apprezzare in importanti trasmissioni radiofoniche e televisive fra le quali “O novo som do Brasil” (Tv Globo – Jornal Hoje – 2003), MTV Brasil e TV Cultura. Nel 2008 viene registrato il suo secondo album ‘Espiral’, con entusiastiche pubblicazioni sulla stampa e l’album viene selezionato al “Premio da Musica Brasielira”. L’Italia è rimasta nel cuore quando è stata chiamata come invitata speciale al Ferrara International Buskers Festival, rappresentando il Brasile, dando inizio ad una serie di collaborazioni importanti. Tra il 2008 e il 2010, con l’appoggio del Ministero della Cultura Brasiliana realizza un ciclo di Conferenza-Concerti ‘Incontro com Brasil’, un viaggio nell’universo culturale del Brasile attraverso parole e musica. Da lì in poi si stabilisce in Italia e viene invitata a diverse manifestazioni culturali e Festival tra i quali “Umbria Jazz-Now’s the time”, “Toquinho Toro Festival”, “Festival Latino Americando di Milano”, “Porshe live pensieri e altri suoni (Padova)”, “International Meeting Premio d’Autore (Monopoli)“, “Festival Brasiliano di Bologna , “Festivol Teatro di Trevi (Umbria)”, “Volxsfest 2011”(Bolzano), “Delizie d’estate (Ferrara), “Garda Jazz”, “Gallego Jazz 2012”(Sicilia), “In Corde Festival” (Museo della musica (Bo) e Ridotto Teatro Comunale (Fe)), “Cantos” (Roma), “Tutte le direzioni Summertime”(Comacchio) “Musicastrada” (Pisa), “Notte di San Lorenzo”(Museo della Bonifica di Argenta), Ghironda Musica” (Bologna – Museo Cà la Ghironda), “Ecosuoni Festival” (Terracina) oltre a concerti e rassegne in prestigiosi Jazz Clubs e Teatri come “Il Torrione” (Ferrara in Jazz), “Blue Inn”, “Bravo Cafe”, “Teatro di Predappio (Rassegna Musicabile)”, “Sala Polivalente di Comacchio”, “Teatro 1753 (Villa Aldrovandi Bologna)”, “Sala Estensi”. Viene ospite della trasmissione radiofonica “Brasil” condotta da Max De Tomassi, alla Rai Uno nel 2010/2011/2017 e della Radio 105 (2016)

Biografia completa
http://daniellafirpo.wixsite.com/daniellafirpo/about

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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