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Ciò che è avvenuto alla Corte Europea mi ha schifata anche se non era inaspettata la rimozione di Hamas dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche… si respirava nell’aria da tempo. Chi legge si chiederà il perché di questa mia affermazione, perciò è doveroso spiegare il motivo per cui, secondo la sottoscritta, era già tutto stabilito. La tendenza della sinistra, sempre più prona ai voleri dei musulmani, ha costruito un Europa di ignoranti e menefreghisti che votano a favore senza, per esempio, aver mai letto lo statuto del loro “amato” Hamas. Sarebbe bastato prenderne visione, soprattutto per quanto riguarda l’art. 7: ” L’ ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra e l’albero diranno: O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me, vieni e uccidilo…”. Oltre a questo vi è la certezza assoluta che il terrorista in questione, non vuole uno Stato palestinese: vuole esclusivamente la distruzione dello Stato israeliano! Si toglie dalla lista nera un terrorista che vuole la distruzione dell’unico Stato democratico di tutto il medio oriente! Andategli a spiegare che dovrà togliersi la “gioia” di lanciare missili su Israele poiché sarebbe un attacco ad un altro Stato il quale sarà liberissimo di difendersi e allora… Spiegategli che non potrà più “piangere” di fronte al mondo intero che i “cattivoni” israeliani avranno osato difendersi. Spiegateglielo bene, anche se sono convinta che qualcuno dovrebbe spiegarlo prima di tutto a voi…

Il mio profondo disgusto, accompagnato dalla certezza che non poteva andare diversamente, mi ha fatto ricordare un fatto vergognoso sulla politica italiana, e per essere ancor più precisi, oserei dire UNO dei fatti vergognosi: l’intervista rilasciata dall’ex Presidente della Repubblica italiana, Francesco Cossiga, che, molto probabilmente, ha inteso “liberarsi” la coscienza prima di morire, il 3 ottobre 2008 al quotidiano israeliano Yediot Aharonot, abilmente censurata da tutti i mass media italiani. Il titolo, dice tutto: “Ebrei italiani, vi abbiamo venduto”. Vere o false che siano le parole di Cossiga, egli avrebbe dichiarato che l’allora presidente del consiglio Aldo Moro, ucciso dalle brigate rosse e che naturalmente non più in grado di difendersi, avrebbe firmato l’accordo segreto (Lodo Moro), in cui i servizi segreti avrebbero obbedito tacitamente e… gli ebrei sono stati uccisi in attentati terroristici in Italia: l’attacco alla Sinagoga di Roma dove perse la vita un bimbo di appena due anni, la strage di Fiumicino ecc… Quell’accordo, stipulato negli anni ’70 dove i terroristi erano tutelati dal “Lodo Moro” e dove l’Italia NON si sarebbe intromessa negli affari palestinesi, dove si parla di armi sovietiche da far circolare nel nostro Paese e che in cambio i palestinesi non avrebbero colpito obiettivi italiani (dove la mettiamo la strage di Bologna?), per poi scoprire che gli ebrei italiani venivano esclusi da questo “contratto”: potevano essere uccisi come infatti avvenne. Come mai questa infamia? Il patto criminale con Arafat escludeva tutti i cittadini italiani di religione ebraica!
Dare tutta la responsabilità ad Aldo Moro è stato, a parer mio, un grosso passo falso poiché allo stesso Cossiga gli si avrebbe dovuto ricordare la sua responsabilità nell’aver nascosto a casa sua, Arafat, ricercato dalla polizia italiana per l’abbattimento di un aereo militare ed altre cosucce…
A questo punto, vere o false che siano state le “confessioni” di Cossiga, sorge spontanea una riflessione: L’Italia, ormai martoriata e derubata di tutto e di più, quando smetterà di rappresentare un “pupazzo” nelle mani del terrorismo? Sono in attesa di assistere anche alla premiazione dell’Isis… Che ci stiano pensando?

Laura Rossi (Italia-Israele)

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Laura Rossi

Curatrice e insegnante d’arte. Ha recensito vari libri e ha collaborato con alcuni mensili curandone la pagina dell’arte come “la cultura e l’arte del Nord-est” e la pagina dell’arte di Sport-Comumi. Ha curato la Galleria Farini di Bologna e tutt’ora dirige e cura a Ferrara la Collezione dello scultore Mario Piva. Ha ricoperto per circa dieci anni la carica di presidente della Nuova Officina Ferrarese, con decine di pittori e scultori fino agli inizi degli anni duemila. Sue critiche d’arte sono pubblicate sul “Dizionario enciclopedico internazionale d’arte contemporanea” 1999/2000

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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