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da: ufficio formazione e informazione CdLT-Cgil Ferrara

Si comunica che all’interno della vertenza che coinvolge le Lavoratrici della ditta Pulservice srl di Cesena, dopo lo sciopero effettuato l’intera giornata di lunedì 22 febbraio 2016, con un presidio sindacale nei pressi della sede dell’aeronautica militare di viale Cavour a Ferrara, è stato proclamato un secondo giorno di sciopero e presidio per il giorno 18 marzo 2016 e nel frattempo le lavoratrici continuano a soffrire del grande disagio dato dalla mancanza dei loro stipendi e l’arrabbiatura nei confronti della ditta non è venuta meno.
Successivamente alla seconda proclamazione, l’azienda ha contattato le Organizzazioni Sindacali e ci sono stati due incontri nei giorni del 4 e 14 marzo 2016. Ricordiamo che i motivi principali dello sciopero sono il mancato pagamento della tredicesima e quattordicesima del 2015 e ad oggi anche del mese di gennaio e febbraio 2015, oltre che la mancata consegna dei relativi cedolini paga. In questi incontri Pulservice si è impegnata a regolarizzare la situazione, prevedendo un piano di rientro delle mensilità arretrate e di una futura normalizzazione dei pagamenti. Anche se non esattamente nelle date indicate, riscontriamo l’inizio dei pagamenti previsti e la consegna dei cedolini paga mancanti. Malgrado ciò le Lavoratrici unitamente alle loro Organizzazioni Sindacali pur registrando una “nuova” volontà aziendale non giudicano ancora sufficiente tale situazione. Attendono altri pagamenti questa settimana, così come previsto dagli impegni aziendali sottoscritti. Se questi impegni aziendali venissero rispettati e se il piano di rientro si trasformasse in un accordo sindacale, Filcams Cgil e UILTuCS potrebbero anche all’ultimo momento valutare l’annullamento dello sciopero e presidio, tuttora proclamato per i 18 marzo 2016. A tale scopo è previsto un incontro fra le parti il giorno 17 marzo 2016, per verificare la reale situazione.
Riaffermiamo ancora il sacrosanto diritto, che chi lavora ha il diritto di essere pagato. #‎chilavoradeveesserepagato‬
In tutto questo, la Filcams CGIL e la UILTuCS continuano ad essere al fianco di tutte le lavoratrici e lavoratori, affinchè questa situazione venga quanto prima regolarizzata.

Filcams Cgil Ferrara
Uiltucs Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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