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Ferrara Film Festival 2021 – Sesta edizione dal 15 al 23 Maggio.

In relazione alla complessa situazione internazionale, la direzione del Ferrara Film Festival ha varato le nuove date della sesta edizione, che si svolgerà dal 15 al 23 Maggio 2021.
La scelta è avvenuta dopo un attento confronto con le istituzioni del Comune di Ferrara e i partner coinvolti, tra cui il nuovo manager operativo Delphi International. L’Assemblea Direttiva del Ferrara Film Festival, nell’occasione, ha espresso il forte desiderio di voler stimolare non solo la ripresa del turismo e dell’economia, ma anche di fornire una spinta propulsiva a carattere sociale.
“Il Ferrara Film Festival rimane fedele al proprio credo: il grande Cinema va vissuto nella sala cinematografica – dichiara il Direttore del Festival Maximilian Law – e in queste settimane abbiamo lavorato duramente nell’individuare il periodo giusto per svolgere la nostra prossima edizione nel migliore dei modi e in totale sicurezza. L’anno scorso, nel mese di settembre, abbiamo avuto la fortuna di essere stati tra i pochi film festival in Italia a svolgere un’edizione dal vivo, e con un successo che ha fatto eco a livello internazionale.
Quest’anno, nei nostri limiti, non ci risparmieremo nulla: vogliamo essere in prima linea sul fronte della ripresa, perlomeno nel nostro ambito”. Lo scorso dicembre si è conclusa la campagna di iscrizioni film con un nuovo record: 1613 film da 44 Paesi da tutti e 5 i Continenti. Tali numeri non includono le trattative con gli le
Major e le società di distribuzione internazionali. Il programma dei 32 film che saranno inclusi nella selezione ufficiale 2021, per quanto già molto ricco, non è altro che la punta dell’iceberg di un programma che includerà eventi a tema e di beneficenza, incontri con i professionisti del cinema ed eventi serali che lasceranno il segno.
La scorsa edizione del Ferrara Film Festival ha assegnato i Dragoni D’oro alla Carriera alla nota attrice internazionale Nastassja Kinski (“Tess”, “Paris, Texas”), al celebre attore italiano Alessandro Haber e al pluripremiato regista Bille August (“La Casa Degli Spiriti”, “Les Miserables”), oltre ad aver svolto svariate premiere mondiali, europee e italiane.
Il programma ufficiale della sesta edizione sarà presentato pubblicamente il 12 Aprile. Maggiori informazioni sul festival sono disponibili su www.ferrarafilmfestival.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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