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Da: Responsabile Comunicazione Conservatorio Frescobaldi di Ferrara

Musica e cinema, più un omaggio alla raffinatezza francese, si uniscono nel nuovo appuntamento della rassegna musicale dei Concerti a Palazzo Bonacossi, in programma mercoledì 20 marzo alle 18. Organizzata dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara in collaborazione con i Musei civici di arte antica al museo di via Cisterna del Follo 5 a Ferrara, la data della rassegna è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Protagonista del concerto sarà il Conservatorio Boito di Parma con ‘L’Orchestra Tascabile’. “Il concerto – spiegano Laura Pontecorvo e Annamaria Maggese, docenti del Frescobaldi organizzatrici dell’iniziativa – rappresenta il primo passo di una collaborazione che il Conservatorio di Ferrara ha stabilito con quello di Parma, per proporre uno scambio nelle due diverse città dei gruppi di musica da camera dei rispettivi istituti, fondamentale per stimolare gli studenti a dare continuità alle attività cameristiche che si svolgono nei diversi corsi. La presentazione dei progetti nei diversi conservatori favorirà la conoscenza e il confronto tra gli studenti, a garanzia della volontà di proseguire con tali scambi anche nei prossimi anni accademici”.

IL FILM
Il pomeriggio prevede uno spettacolo multimediale di musica, con il concerto, e di cinema dal vivo con la proiezione di film e l’utilizzo di riprese video in diretta. “L’assassinio del Duca di Guisa” di André Calmettes e Charles Le Bargy è un film muto del 1908 con alcune ingenuità registiche tipiche della primissima stagione della settima arte, nata nel 1895. La pellicola racconta un fatto storico accaduto nella Francia di Enrico III nel 1588 e ha il pregio di darci una morale non troppo scontata; la grandezza di un uomo non si può cancellare uccidendolo: “E’ più grande da morto che da vivo” dice depresso il codardo Re Enrico dopo aver scoperto che il Duca, appena assassinato su sua cospirazione, avrebbe contribuito alla guerra della Francia con 700.000 corone al mese. I limiti del film si notano soprattutto nella direzione degli attori, gli ambienti e la fotografia basata più sulla ricchezza dei costumi che sulle scenografie, comunque fedeli nella ricostruzione degli ambienti. Ci sono però due pregi assolutamente non trascurabili. Il primo è che si tratta di una pellicola a colori! Sull’onda del regista più visionario del cinema muto (l’affascinante Georges Méliès raccontato con grande tenerezza e ammirazione da Martin Scorsese in “Hugo Cabret”), anche Calmettes usa un trucco: dal bianco e nero (seppiato) dipinge direttamente sulla pellicola alcuni colori, che danno un maggior coinvolgimento con la storia e sensazioni più intense nello svolgersi degli eventi.

Il vero interesse, però, sta certamente nella colonna sonora di Camille Saint-Saëns. Ormai settantatreenne, il grande musicista dona un piccolo capolavoro, che segue fedelmente le immagini e gli accadimenti valorizzandoli al massimo e stemperando alcune pesantezze, diventando il primo riuscitissimo esempio di un celebre compositore classico che si presta alla musica da film. Quella che viene eseguita in diretta durante la proiezione è la versione per settimino, formazione che ben può fregiarsi del nome di “Orchestra tascabile” ma, essendo le parti originali incomplete, sono state ampiamente rimaneggiate da Claudio Brizi. Si tratta dunque di un’esecuzione moderna in questa versione.

IL CONCERTO K. 466 DI MOZART TRASCRITTO DA FRANCK
Capolavoro assoluto e tra i primi componimenti romantici della storia della musica, questo magnifico concerto è stato amatissimo da tanti compositori ed esecutori, tra i quali Beethoven, Hummel, Brahms, Clara Schumann e tanti altri. Tra gli ammiratori c’era Saint-Saëns che lo eseguiva al pianoforte nei salotti francesi con César Franck (autore della trascrizione per settimino) all’harmonium e con il solo quintetto d’archi a parti reali (con tutta probabilità eseguivano le prime parti dell’Orchestra del Trocadero). All’harmonium sono affidati tutti i fiati oltre al raddoppio di qualche linea melodica interna.

IL PROGETTO DIDATTICO
Nata a maggio 2014 da un dialogo tra Claudio Brizi e Giulio Giurato, all’epoca colleghi docenti del Conservatorio di Cosenza, la proposta di coinvolgere un gruppo di studenti in un programma così particolare e impegnativo ha messo d’accordo tutti per gli esiti riscontrati, ampiamente superiori alle previsioni. Il progetto è stato ripetuto diverse volte negli anni successivi (Cosenza, Ariccia, Corigliano, Trapani, Berna), sempre con giovani esecutori agli archi. Tra le finalità didattiche, oltre ad imparare la versatilità di un’esecuzione musicale in contemporanea alla proiezione cinematografica, c’è anche la preparazione “intensiva” in laboratorio con cinque giorni consecutivi di prove prima del concerto.

I PROTAGONISTI
Claudio Brizi, ideatore del programma, è docente di organo nel Conservatorio di Perugia, dopo esserlo stato a Parma e Cosenza. Unisce una sincera vocazione didattica alla febbrile attività concertistica e di registrazione (oltre duemila concerti e più di cento dischi all’attivo). È esecutore all’organo, al fortepiano, all’harmonium, al claviorgano oltre ad esercitare regolarmente attività di direzione d’orchestra unitamente all’esecuzione alle diverse tastiere. Claudio Brizi colleziona appassionatamente da anni strumenti a tastiera soprattutto ibridi, e i suoi studi e le sue performance in questa direzione stanno illuminando il mondo accademico internazionale.

Giulio Giurato, pianista con trentacinque anni di carriera, insegna di ruolo Musica da camera dal 1999; dal 2015 è docente del Conservatorio di Parma, e nella sua classe sono stati preparati gli studenti che partecipano al progetto. Allievo di Jörg Demus, col quale ha suonato più volte a quattro mani e dal quale ha ereditato i principi musicali e tecnici del grande maestro austriaco e della sua fortunata frequentazione dei maggiori musicisti e didatti del ‘900, nel 2016 ha pubblicato in un piccolo libro le diverse conoscenze ed esperienze scaturite da quel rapporto (RIFLESSIONI sull’Arte di Suonare il Pianoforte). Registra regolarmente per la casa discografica Tactus, per la quale, tra i vari progetti, sono in uscita due CD dell’Orchestra Tascabile.

Del quintetto d’archi fanno parte Edoardo Brandi (studente di Biennio) e Sofia Ceci (Trennio) ai violini, Serafima Gorscova (Biennio) alla viola, Nikola Vujovic (Triennio) al violoncello (tutti del Conservatorio di Parma) e Pier Luca Cilli (Triennio nell’ISSM di Reggio Emilia) al contrabbasso.

IL PROGRAMMA COMPLETO

Venerdì 15 Febbraio
M. GIULIANI, R. KREUTZER, A. DIABELLI
Laura Pontecorvo flauto – Giuliana La Rosa viola – Stefano Cardi chitarra

Mercoledì 20 Febbraio
J. VAN EYCK, L. COUPERIN, J.B. DE BOISMORTIER,
A. VIVALDI, F. MOLINO, J.L. TOLOU, F. KUHLAU
Giovanni Lazzari – Beatrice Neri – Mariangela Patrono flauti

Mercoledì 27 Febbraio
G. FAURÉ, C. DEBUSSY, M. RAVEL
Marcello Defant violino – Giacomo Bettarino pianoforte

Venerdì 1 Marzo
LE MILLE VOCI DEL JAZZ. DA DUKE ELLINGTON A BJÖRK
Sara Tinti, Yindi O’Connell, Valeria Burzi, Giorgia Faraone voci soliste
Ensemble vocale e strumentale jazz del Conservatorio Frescobaldi – Roberto Manuzzi, direttore

Mercoledì 6 Marzo
JOHANN SEBASTIAN BACH, DIEGO CONTI
Sonate e Partite per violino solo (I)
Alessandro Perpich violino

Venerdì 8 Marzo
JOHANN SEBASTIAN BACH, DIEGO CONTI
Sonate e Partite per violino solo (II)
Alessandro Perpich violino

Mercoledì 13 Marzo
T.A. VITALI, M. MELLITS, A. PIAZZOLLA, P. GEISS
Marco Gerboni sassofono – Studenti della classe di sassofono- Ensemble di Archi del Conservatorio Frescobaldi

Venerdì 15 Marzo
M. CASTELNUOVO-TEDESCO, A. HONNEGER, A. BENJAMIN, S. BROTONS
Claudio Conti clarinetto – Annamaria Maggese pianoforte

Mercoledì 20 Marzo
W.A. MOZART, C. SAINT-SAËNS
Archi del Conservatorio Boito di Parma – Claudio Brizzi harmonium – Giulio Giuriato pianoforte

Venerdì 22 Marzo
J.S. BACH, C.PH.E. BACH
Maria Cristina Tarozzi flauto -Vanja Gentile oboe – Luca Bellentani violoncello – Vincenzo Ninci clavicembalo

Mercoledì 27 Marzo
L. van BEETHOVEN, J.N. HUMMEL
Alessandro Perpich violino – Jacopo Ferri viola – Luca Bellentani violoncello – Alfredo Trebbi contrabbasso
Francesca Giovannelli pianoforte

Venerdì 29 Marzo
K. WEIL dall’OPERA DA TRE SOLDI
Martina Dainelli – Luca Brunelli – Lorenzo Rizzuta – Ciro Grieco trombe
Massimo Mondaini – Francesco Rizzuta – Maria Benedetta Piermattei corni
Giacomo Scanavini trombone – Paolo Lenzi tuba – Yindi O’Connell soprano
Enrico Dolcetto arrangiamento e direzione

Martedì 2 Aprile
ALLA RICERCA DELLA MUSICA PERDUTA.
LA MESSA IN RE MAGGIORE DI NICCOLÒ PICCINNI
Conferenza-concerto a cura di Adriano Cirillo e Paolo Bucchi
Studenti delle classi di Canto del Conservatorio Frescobaldi- Stefano Bocci pianoforte

Venerdì 5 Aprile
G.B. BUONAMONTE, L. COLISTA, J. VAN EYCK, J.C. NAUDOT,
J.K.F. FISCHER, G.F. HAENDEL, G. SAMMARTINI
Luigi Lupo, Laura Pontecorvo flauti – Marina Scaioli clavicembalo

Venerdì 12 Aprile
A.BERG, M. GATTO, G. MAHLER, F.P. TOSTI, A. PIAZZOLLA, C. GUASTAVINO, H. ARLEN/K. JARRETT, A. GINASTERA
Alessandro Maffucci tenore – Roberto Russo pianoforte

Martedì 7 Maggio
E. PARISH ALVARS, G. FAURÉ
Antonella Ciccozzi arpa

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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