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Da: FFF Ferrara
VIDEO REPORT sulla situazione degli scarichi fognari che si riversano nei corsi d’acqua ferraresi. Bastano poche ore di pioggia per assistere a questo scempio ambientale.

Il motivo è semplice: a Ferrara le acque di scolo delle piogge confluiscono spesso nelle tubazioni di quelle nere. Alla fine i pochi impianti di depurazione presenti, già sottodimensionati rispetto alle necessità dei quartieri urbani in costante ampliamento, non supportano la quantitá di reflui che gli arrivano e scaricano tutta l’eccedenza direttamente nel fiume. Il risultato è distruttivo: le acque bianche sono mischiate alle acque nere, provenienti dagli scarichi delle case o delle industrie, composte da deiezioni umane, prodotti chimici di lavaggio e pulizia ed altre attività umane inquinanti. Sono veleni che arrivano direttamente nelle acque e che a Ferrara, terra di agricoltura, vengono utilizzate per irrigare i campi.

Pe rintenderci, voi irrighereste l’orto con le acque di scolo del vostro camper? E coi liquami della fossa biologica della vostra abitazione?

Siamo di fronte ad un disastro ecologico periodico che pare ignorato dai più. Noi di #FridaysForFutureFerrara vogliamo far aprire gli occhi ai cittadini, e chiedere alle associazioni ambientaliste del territorio ferrarese di affiancarsi alle nostre battaglie in difesa delle acque.

L’Europa considera il nostro areale, che conta più di 3500 km di canali, un polmone naturale in grado di fitodepurare le acque dai carichi azzotati e dai metalli pesanti disciolti in esse, prima che arrivino al mare. Ma se le acque pubbliche sono lo sfogo per le condotte fognarie questo effetto fitodepurante non può certo avvenire, ed anzi, le attività urbane stanno distruggendo il biotopo acquatico.

Per questo l’Italia è già stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea per la gestione inadeguata delle acque di scarico urbane ed ha in corso due procedure di infrazione per lo stesso motivo, una delle quali ha portato a una prima sentenza nel 2014. 25 milioni di euro di sanzioni da versare subito, più altri 30 milioni ogni sei mesi di ritardo nella messa a norma di oltre 100 centri urbani o aree sprovvisti di reti o sistemi di trattamento delle acque reflue.

Il futuro delle nuove generazioni non può prescindere dall’acqua, ma se non si interverrà presto sugli impianti fognari, perderemo questo patrimonio fondamentale.LINK: https://www.facebook.com/watch/?v=300976794154493

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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