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Da: Organizzatori

Tra burattini e sorprese, un ricco pomeriggio per il pubblico di tutte le età.

Il Teatro Barattoni di Ostellato apre le porte al pubblico per trascorrere insieme il pomeriggio della Vigilia di Natale. Nell’ambito della campagna ‘A Natale regala un posto a Teatro’, dalle 15 alle 19 del 24/12 ci sarà infatti l’apertura straordinaria della biglietteria, con la possibilità di acquistare biglietti ed abbonamenti per la stagione teatrale 2020.

Il programma della giornata entrerà nel vivo alle ore 17, quando il Teatro alla Panna, storica compagnia di Senigallia, presenterà per la prima volta ad Ostellato Tutti vanno alla Capanna. Uno spettacolo per tutta la famiglia: burattini ed attori daranno vita ai personaggi del presepe, che lungo il cammino verso la capanna sveleranno al pubblico retroscena e curiosità inconsuete, vivendo l’evento con curiosità ed eccitazione, in un’atmosfera di movimentata quotidianità.
Vi piacerebbe conoscere il pensiero del Bue e dell’Asinello? Sareste curiosi di ascoltare la viva voce di Melchiorre? I Re magi, due soldati romani, un contadino e sua figlia, un cane e un agnello saranno i protagonisti di storie che si alternano e si intrecciano, in un clima di comicità e divertimento contraddistinto da una venatura poetica, nello stile tipico del Teatro alla Panna.

Dopo lo spettacolo si terrà la piccola Lotteria di Natale: tutti i piccoli spettatori intervenuti riceveranno in regalo il teatrino di cartoncino da colorare e costruire, mentre 3 fortunati vinceranno una marionetta giocattolo realizzata a mano. Sorprese anche per i più grandi: saranno infatti sorteggiati anche 6 biglietti ingresso omaggio per gli eventi della stagione serale SipariOstellato.

I burattini inviteranno poi il pubblico a seguirli a Comacchio, dove nel pomeriggio del 26/12 a partire dalle ore 16:30 nell’Antica Pescheria saranno protagonisti Fagiolino, Sganapino e gli altri eroi del teatrino di Massimiliano Venturi; a seguire in Piazza Folegatti Dario Marodin, in arte El Bechin, presenterà l’originalissimo Horror Puppet Show.

L’ingresso è sempre gratuito, e gli spettacoli sono adatti a tutti a partire dai 3 anni di età. Per restare aggiornati sui prossimi eventi è possibile iscriversi alla newsletter su www.sipariostellato.it.
Infoline: +39 349 0807587. Anteprime ed aggiornamenti in tempo reale sulla pagina facebook ‘SipariOstellato’.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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