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Da: Organizzatori

Il Circolo Acli di Monestirolo in collaborazione con Antonio Dondi (Strike) organizza una Mostra Mercato del Vinile usato e da collezione da comprare e da scambiare.
Saranno presenti tra i migliori espositori della provincia ferrarese come Enrico Maria ‘France’ Franceschini (storico dj della Piola ed agitatore culturale), Andrea ‘K’ Benedetti (fondatore di storiche band del territorio, mitico gestore del Magic Pub oltre che dj radiofonico), Andrea ‘Dj Afghan’ Malservigi (produttore, discografico, dj e fondatore della drum’n’bass Arena al Link di Bologna), Janz (storico chitarrista degli Impact e riferimento della contro cultura dai primi anni ’80), Andrea e Paolo Goretti (vere istituzioni nel settore oltre che riferimenti culturali da più di 30 anni) Nicola Giuliani e tanti altri che pian piano aggiungeremo alla lista dei presenti.
Ci saranno due casse e due piatti dove si alteneranno dj e musica live in acustico con l’aggiunta di buon cibo in stile creolo/caraibico con alternativa vegetariana: uno spazio ed un occasione per creare cultura, fratellanza e nuove opportunità.
Il Circolo da marzo 2019 vive in totale autogestione garantendo un ottimo servizio e reddito: vi attendiamo numerosi amanti del vinile, curiosi e amici per una giornata in totale relax!
Ingresso: libero
13 ottobre 2019
Dalle ore 11:00 alle 18:00
Circolo Acli via dei Prati, 18 – 44124 Monestirolo Ferrara link all’evento Facebook

“Il 2018 si è chiuso con nuovi Record per il mercato del Vinile, sempre più in crescita anche ad ampio spettro generazionale, eguagliando risultati di vendita pari a quelli degli anni 90, durante i quali tale formato era all’apice della diffusione. Si può affermare quindi che non si tratti di una moda passeggera, e tanto meno di una vera e propria moda; si rivela essere uno stile di vita dalle grandi qualità. Sempre di più difatti il pubblico sta prendendp coscienza della differenza qualitativa del suono emesso dal vinile, nel Regno Unito è preferita la distribuzione di 33 e 45 giri rispetto al CD.
Da tutto ciò ne scaturisce uno sviluppo del suo commercio e la forbice dei prezzi si apre tra rarità ed offerte acquistabili con un paio di monete. Per i dischi prodotti ora invece si è assistito ad un leggero aumento del prezzo, fisiologicamente causato dalla produzione abbastanza dispendiosa degli stessi.
Ma tale rinascita e successiva crescita da dove si sono sviluppate? Che il vinile abbia un’altra qualità è un dato indiscusso; semplicemente una piccola nicchia ancora aveva conservato qualche disco e giradisco e deciso di rispolverarlo. Da qui sono sorte realtà fieristiche e Record Shop specializzati in vinili, poi è arrivata la grande distribuzione e il fenomeno si è espanso a macchia d’olio.
Sarà possibile acquistare o scambiare con gli espositori, creando ancora di più un’atmosfera molto lontana dai grandi nomi della grande distribuzione. Ognuno si prende il proprio tempo per scorrere scatola dopo scatola, titolo dopo titolo, magari intraprendendo anche discorsi con gli espositori sulla storia di un determinato disco o artista o genere. Perchè il vintage è questo: allontanarsi dai ritmi frenetici degli anni post 2000 e prendersi un po’ di tempo per fare una scelta, senza venire giudicati da nessuno tornando a casa non solo più appesantiti dalle buste contenenti i dischi, ma anche con un bagaglio interiore di conoscenze ed amicizie in più.”
Questo e molto altro vi aspetta al ‘Vintage Vinyl Record Market’ di Monestirolo!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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