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Da: Organizzatori

È online da oggi la nuova campagna Visitcomacchio.it dedicata alla promozione turistica per l’estate 2020 e interamente pensata per poter intercettare tutti gli appassionati di natura e divertimento anche in questo difficile periodo di incertezza e emergenza sanitaria. “Tutto lo Spazio per le tue Vacanze” è il messaggio chiave, declinato attraverso social network e motori di ricerca, con il quale l’intero territorio si presenta rassicurando i turisti che quella di Comacchio sarà un’estate 2020 all’insegna della sicurezza, ma senza sacrifici in termini di offerta e di esperienza. Una formula dedicata a questo particolare momento che si affiancherà al principale claim identificativo dell’estate di Comacchio e dei sette lidi: “Vacanze piene di vita a velocità naturale”.

La campagna, nata su impulso del Comune di Comacchio e concepita con il contributo degli operatori turistici del territorio è stata studiata in termini creativi e di contenuto per il massimo impatto social e digital – a oggi gli strumenti più utilizzati in ambito turistico – e si pone l’obiettivo di trasmettere la semplicità con cui Comacchio e il suo territorio può rispondere alla necessità di sicurezza e distanziamento, unendola alle attività uniche di sempre tra natura, spiagge, cultura e tradizione.

Il portale VisitComacchio.it proporrà contestualmente le migliori offerte di soggiorno per tornare al relax o allo sport nelle ampie spiagge dei sette lidi e le proposte di attività sul territorio come la scoperta del Parco del Delta del Po attraverso l’acqua, la bicicletta o passeggiando o la possibilità di vivere la storia e la tradizione millenaria di Comacchio.

“Fin dall’inizio dell’emergenza – ha commentato l’assessore al turismo di Comacchio Riccardo Pattuelli – abbiamo lavorato per ripensare il modello di proposta del nostro territorio anche dal punto di vista comunicativo in funzione di un mercato del turismo che ha profondamente modificato le sue esigenze in brevissimo tempo” Ted Tomasi presidente di VisitFerrara e Comacchio sottolinea che “Il territorio di Comacchio per sua natura può accogliere con facilità la richiesta di sicurezza, di spazio e distanziamento sociale: un’opportunità che non dobbiamo perdere in un contesto socioeconomico così complesso come quello che stiamo vivendo”.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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