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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Gualmini: “Un’attività formativa ed educativa ad ampio raggio, per rispondere tempestivamente a un problema sempre più allarmante”

Uno strumento in più per contrastare la tratta di esseri umani. Parte nel mese di ottobre, in tutta la regione, il corso in e-learning “La tratta degli esseri umani e i fenomeni di grave sfruttamento” rivolto alle principali categorie professionali che, nel corso della propria attività, possono entrare in contatto con vittime della tratta.
Operatori della Polizia municipale, agenti di Polizia di Stato, ispettori del lavoro e assistenti sociali dell’area immigrazione che si occupano di richiedenti asilo o minori non accompagnati saranno impegnati nei sette moduli di formazione obbligatoria previsti dal corso, per affrontare con competenza la pronta identificazione delle vittime di tratta, avviare le misure di assistenza previste dalla normativa nazionale, tutelare i diritti fondamentali di queste persone e contrastare le reti criminali che gravitano intorno al fenomeno.
“L’iniziativa assume una rilevanza particolare proprio in questa fase – sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare Elisabetta Gualmini – perché tra le vittime della tratta sono sempre più numerosi i migranti, soprattutto donne e bambini: invece di intraprendere un viaggio che li porti a condizioni di vita migliori, rimangono intrappolati in queste reti criminali. Diventa quindi fondamentale – prosegue Gualmini – fornire competenze, informazioni e know how specifico a tutti gli operatori che vengono a contatto con le persone che hanno subito un tale trattamento. Ci accingiamo a farlo tramite un’attività formativa ed educativa ad ampio raggio, che questa volta arriva tempestivamente a rispondere a un problema contingente e sempre più allarmante”.
Il progetto formativo nasce in seguito al decreto legislativo n. 24 del 2014, con cui il Governo ha recepito la direttiva europea 2011/36 contro la tratta, e anticipa l’attuazione di misure di formazione previste dal primo Piano nazionale anti-tratta, che entrerà in vigore entro l’anno. Nel Piano, mirato a favorire e massimizzare le sinergie tra le varie amministrazioni centrali e territoriali impegnate nelle operazioni di tutela e assistenza delle vittime, si pone un’attenzione particolare al rafforzamento degli strumenti a disposizione dei diversi attori coinvolti (forze dell’ordine, autorità giudiziaria, Regioni ed enti locali, in collaborazione con soggetti privati del Terzo settore).
Il corso in e-learning, oltre a essere proposto ai partecipanti dei percorsi formativi territoriali organizzati da Regione e Comuni della rete “Oltre la Strada”, resterà a disposizione di tutti gli enti e le associazioni della regione interessati, poiché entrerà a far parte del catalogo di SELF, il Sistema di e-learning federato per la PA (www.self-pa.net).
Moduli formativi e corso in modalità e-learning scaturiscono dal progetto progetto TRUTH (Training for Raising Awareness and Understanding about the Trafficking in Humans in Europe finanziato dall’Unione europea (programma Life Long Learning – Leonardo da Vinci), a cui la Regione Emilia-Romagna ha partecipato come partner e che si è sviluppato dall’ottobre 2013 al settembre 2015.
Vittime di tratta nei flussi migratori dalla Libia
Per le istituzioni e gli enti impegnati in Italia dagli anni ‘90 nella lotta alla tratta di esseri umani e nella tutela delle vittime, i massicci flussi migratori non programmati provenienti dalla Libia rappresentano attualmente una sfida cruciale. Le reti criminali stanno infatti utilizzando questi flussi per introdurre in Italia donne, uomini e minori in condizioni di vulnerabilità, reclutate nei paesi di origine con la violenza o con l’inganno, per poi avviarli verso lo sfruttamento sessuale o lavorativo, all’accattonaggio forzato, o per costringerli a compiere attività illegali. Accolte insieme ai rifugiati e ai richiedenti asilo nelle strutture di accoglienza predisposte dalle Prefetture nelle diverse province, le vittime di tratta, se non identificate tempestivamente da parte di forze dell’ordine e operatori sociali, vengono immediatamente intercettate dalle reti dei trafficanti che ne hanno organizzato e seguito il viaggio.
Gli interventi della Regione Emilia-Romagna
Dal 1996 la Regione Emilia-Romagna combatte la tratta di esseri umani promuovendo il progetto “Oltre la strada”, sistema integrato di interventi socio-sanitari rivolti alla tutela e assistenza delle vittime, basato su una rete che comprende enti pubblici e soggetti privati del Terzo settore e che opera grazie alla collaborazione in ogni provincia tra le équipe territoriali e gli altri soggetti istituzionali che intervengono in materia. Nell’ambito del sistema “Oltre la Strada”, dagli anni ‘90 ad oggi, sono stati realizzati oltre 8.000 programmi individualizzati di assistenza rivolti a vittime di tratta e di grave sfruttamento, e il modello di intervento promosso dalla Regione si è affermato negli anni come un importante esempio a livello nazionale.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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