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da: Lista Civica VoghierAperta, Elezioni Amministrative Comune di Voghiera

Matteo Pazzi e la squadra di VoghierAperta si presenteranno agli elettori martedì 13 maggio a Montesanto (ristorante Maze). Gli incontri proseguiranno giovedì 15 maggio ore 21:00 presso la saletta parrocchiale di Ducentola. Proseguiranno lunedì 19 maggio ore 21:00 al centro civico di Gualdo, martedì 20 maggio ore 21:00 al teatro di Voghenza e si concluderanno venerdì 23 maggio al centro civico di Voghiera. Le riunioni pubbliche saranno un’occasione per confrontarsi con la cittadinanza sul futuro di Voghiera, sugli ostacoli da affrontare e le soluzioni strategiche da mettere in campo.
A Voghiera il 29% della popolazione residente ha più di 65 anni. Per questo motivo la lista VoghierAperta ha indetto un incontro con le organizzazioni sindacali del territorio (CGIL, CISL,UIL), previsto lunedì 12 maggio alle ore 15:30 presso il Centro Civico di Voghiera, per parlare delle problematiche della popolazione anziana.
Matteo Pazzi, 36 anni, laureato in Scienze Politiche, tre master universitari, lavora per l’az. Usl di Ferrara nell’ambito della non autosufficienza (anziani e disabili) e per l’az. Ospedaliera di Ferrara presso l’ufficio ricerca. È già stato consigliere comunale. Nella sua scheda ricorda come la scelta di realizzare una lista civica sia nata dalla volontà di cambiare ed innovare una realtà amministrativa locale gestita da 20 anni dalle stesse, per quanto rispettabili, persone. La democrazia vive quando si realizza alternanza nella gestione della cosa pubblica. La futura amministrazione dovrà superare i vecchi steccati ideologici e dovrà mettere a sistema tutte le risorse locali (le eccellenze del territorio) a prescindere dallo schieramento di appartenenza. Il pericolo comune con il quale ci si deve confrontare è la possibile scomparsa di Voghiera come Comune.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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