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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Per l’assessore all’agricoltura, caccia e pesca viene “premiato l’impegno della Regione Emilia-Romagna” che già a gennaio presentò una proposta di modifica del regolamento Ue

“L’introduzione di una soglia di tolleranza del 10% per la taglia delle vongole pescate in Adriatico è un’ottima notizia. Finalmente anche grazie all’impegno della Regione Emilia-Romagna si sta avviando a soluzione una vicenda che rischiava di avere pesanti conseguenze per l’economia di un intero territorio”. Così l’assessore regionale all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli commenta l’annuncio del sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione sulla ormai prossima soluzione del problema delle vongole sotto taglia in Adriatico. “Ricordo – spiega Caselli – che già dal mese di gennaio questa Regione si era attivata a Bruxelles per chiedere, d’intesa con il Ministero delle politiche agricole, la revisione delle regole sulla taglia minima delle vongole. La nostra proposta presentata a gennaio alla Commissione pesca del Parlamento europeo e corredata da alcuni studi scientifici, ha consentito di avviare l’iter di modifica. Ora grazie anche alla collaborazione della vice presidente della Commissione Renata Briano e ad alleanze con altri Paesi questa battaglia sta andando in porto con l’introduzione di una soglia di flessibilità, senza che questo provochi danni biologici”. Le attuali regole sulla taglia minima ammessa per la pesca delle vongole fissano una grandezza minima di 2,5 centimetri. Secondo Caselli “si tratta non solo di regole troppo restrittive, ma anche non giustificate dal raggiungimento della maturità sessuale. Inoltre la totale mancanza di flessibilità per percentuali anche molto basse di prodotto fuori norma e le pesanti sanzioni rischia di penalizzare modo inaccettabile un settore importante della nostra economia”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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