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Da Monica Dall’Olio

Federmanager: “Temporary mangement opportunità per manager e Pmi”

Ferrara, 8 novembre 2017 – Il 28 novembre appuntamento con il click day per concorrere all’ottenimento dei finanziamenti a fondo perduto del Ministero dello Sviluppo Economico per l’internazionalizzazione. Lo ha ricordato Federmanager, l’associazione dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia durante l’incontro del ciclo “Aperitivo con il manager” che si è svolto l’8 novembre all’Hotel Carlton di Ferrara.

“Dalle 10 del 28 novembre e fino alle 16 del 1° dicembre 2017 le micro, piccole e medie imprese (PMI) e le Reti di imprese tra PMI con almeno 500mila euro di fatturato – ha spiegato Giorgio Merlante, presidente Federmanager Ferrara – possono presentare domanda per ottenere i contributi, che vanno da 8 a 30mila euro, per avvalersi di una figura specializzata, il cosiddetto TEM, Temporary Export Manager, che consenta loro di guardare ai mercati oltreconfine. E’ importante sottolineare che tutto si decide nel giro di pochi minuti: i contributi vengono infatti assegnati in ordine cronologico, quindi chi è più pronto ha più possibilità di avere successo”.

Il TEM, ovvero l’export manager a tempo, che affianca le PMI in progetti di internazionalizzazione per il tempo necessario a raggiungere gli obiettivi concordati, è una delle figure che sono state approfondite durante l’appuntamento di Federmanager, che si è occupato di “Opportunità di qualificazione professionale per il miglioramento della occupabilità dei manager”.

“Imponenti e veloci cambiamenti stanno investendo le nostre società e le nostre economie, con l’avvento di fenomeni di rilevanza globale quali la digitalizzazione, la lotta ai cambiamenti climatici e l’evoluzione del welfare – ha sottolineato il manager Giuseppe Bruni, responsabile di A.P.R.I. Academy, la struttura di formazione collegata all’Associazione Professionisti Risanamento Imprese – ecco perché il manager, anche in considerazione di una diminuita offerta di posizioni, sta diversificando e rafforzando il suo ruolo, attraverso l’acquisizione, il consolidamento e il trasferimento delle competenze.”

Da manager a imprenditore, da manager a consulente ma anche da manager a Mentor di Start Up. Percorsi che richiedono doti di grande flessibilità e la capacità di acquisire e rilasciare competenze che rappresentano un patrimonio per l’economia del Paese, in un’ottica di crescita e modernizzazione.

Andrea Barbieri, General Manager – Italy Socotherm, parte del gruppo canadese ShawCor, uno dei più grandi operatori nel settore dei rivestimenti tubazioni per il trasporto degli idrocarburi con impianti operativi nei cinque continenti la cui sede principale in Italia si trova ad Adria, Rovigo: “Uno studio Randstad sul valore del dipendente pubblicato nei giorni scorsi sostiene che l’80% delle aziende intervistate dovrà effettuare delle assunzioni, soprattutto di manager. Di queste, il 34% necessita di nuove competenze. Un aspetto fondamentale per ogni figura professionale per mantenere l’occupabilità, cioè un valore all’interno della propria azienda ma anche sul mercato del lavoro. L’occupabilità è preoccuparsi ed occuparsi del proprio valore.”

“Aperitivo con il manager” ha il patrocinio di CDi Manager, società di scopo di Federmanager leader del temporary management e della ricerca e selezione di figure direzionali, presente Michele Monte, area manager della società per il territorio di Ferrara.

Già calendarizzato per il 29 novembre – stesso luogo, stessi orari – il secondo appuntamento della stagione con il ciclo di incontri dedicati agli stili manageriali e alla conduzione d’impresa. Si parlerà di “Patent box e agevolazioni fiscali in materia di beni immateriali” che vedrà come relatore Claudio Mingozzi, R&D Business Finance Manager & Site Service Manager Lyondell Basell Ferrara.

FEDERMANAGER Ferrara, fondata nel 1946 e con all’attivo circa 300 iscritti, tutela e promuove l’immagine e il ruolo della categoria dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia e fa capo a FEDERMANAGER nazionale. Si propone quale punto di riferimento per manager in attività, temporaneamente inoccupati, in pensione o dirigenti che svolgono attività professionale. Info: http://www.ferrara.federmanager.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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