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Da Anna Baldo

Martedì 12 dicembre, alle ore 20.30 “Casa di Stella dell’Assassino” a Ferrara, si presenta il nuovo libro, dopo il successo di “W LA DISLESSIA!”. Nel pomeriggio, inaugurazione della sede ferrarese di “W la dislessia”, centro specializzato sui disturbi dell’apprendimento.

Dopo “W la dislessia!” arriva “W i compiti!”, il secondo libro degli esperti in problematiche di apprendimento Alessandro Rocco, Paola Saba e Valentina Conte. L’appuntamento è a Ferrara, alla Casa di Stella dell’Assassino in via Cammello 15, martedì 12 dicembre 2017 a partire dalle 20.30, con ingresso libero. Sarà un momento di dialogo con i genitori, per confrontarsi su un momento davvero cruciale della giornata, che per molte famiglie diventa letteralmente un incubo: il ritorno da scuola e i compiti per casa che diventano spesso un terreno di scontro e litigi quotidiani.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 18, si inaugura inoltre la nuova sede ferrarese di “W la dislessia”, un centro specializzato sui disturbi dell’apprendimento. Una problematica che in Italia interessa 190.000 ragazzi in età scolare, e le loro famiglie, e di cui Alessandro Rocco, Paola Saba e Valentina Conte si occupano da oltre 10 anni. La loro proposta parte da un approccio basato sul potenziamento delle capacità dei ragazzi, e sull’identificazione di metodi di studio efficaci e personalizzati. Nella sede di Vicenza gli esperti hanno seguito, negli anni, più di 5000 persone da tutta Italia (tra genitori e figli), accompagnandole verso l’autonomia e una carriera scolastica di successo. Ora, per favorire quanti provengono dalle zone dell’Emilia e del Centro Italia, aprono una nuova sede a Ferrara, in via Filippo de Pisis 35, dove invitano per un aperitivo e per conoscere questa realtà che può rappresentare la soluzione per molte famiglie che stanno affrontando difficoltà scolastiche.

La sera, dalle 20.30 si presenta “W i compiti”, il libro che insegna il metodo per ritrovare un rapporto sereno con i ragazzi, rendendo i compiti un momento meno pesante, di vero apprendimento, rompendo lo stereotipo che i compiti siano solo qualcosa di negativo e indesiderabile. Al contrario, il metodo insegna a far sì che i ragazzi ottengano buoni risultati dalla scuola, mantenendo un alto livello di autostima e di benessere personale.
Anche stavolta, i destinatari del libro sono i genitori, chiamati a mettersi in gioco per primi, e a rompere la catena di reazioni abituali che porta a infruttuosi litigi, trovando nuovi atteggiamenti e a modificare le dinamiche con i figli, e l’intero esito della loro vicenda scolastica.

«In Italia c’è la corsa a chi toglie responsabilità ai ragazzi, esistono movimenti che dedicano molta attenzione all’abolizione dei compiti, ma non può funzionare così – sottolinea Alessandro Rocco. Bisogna invece lavorare sugli strumenti da dare ai ragazzi perché possano fare del loro meglio. Un cambiamento deve essere strutturale interessando l’intero mondo scolastico, ma prima di tutto bisogna partire dalle basi, ovvero dall’ambiente domestico. È lì che i ragazzi si potenziano, conoscono e accrescono le loro abilità e l’autostima, fondamentale proprio quando si affrontano le difficoltà. Se vogliamo crescere una generazione di ragazzi responsabili, non possiamo pensare di render loro la vita facile, eliminando i problemi.»

Gli esperti di “W la dislessia” e i genitori si incontrano anche attraverso il gruppo Facebook dedicato, dove i genitori riversano spesso le loro esperienze, le loro ansie e qualche volta i loro lamenti.
«Il denominatore comune di questi sfoghi – afferma Paola Saba – è che sono i genitori ad essere in agitazione, e questa nasce dalla loro insicurezza sulle reali capacità dei figli. E se facessero da soli? È una domanda che genera ansia in moltissimi casi. Il libro offre molti spunti in questo senso, ma, perché tutto funzioni davvero, i genitori dovranno “fare i compiti” e gli esercizi che suggeriamo in questo percorso verso l’autonomia dei ragazzi.»

«Il nostro messaggio – conclude Valentina Conte – è una chiamata ai genitori. Ripetiamo sempre che dipende proprio da loro, dalla loro voglia di impegnarsi a cambiare davvero. È un lavoro molto impegnativo, se si vogliono risultati stabili, ma altrettanto di soddisfazione perché una volta trovato un nuovo equilibrio in famiglia, si scoprirà che il cambiamento di uno permette anche alle altre persone di crescere. Non resta che accettare la sfida.»

INFO
www.wladislessia.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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